Archivia 20/05/2013

Estate con Bau Atelier, dal 10 giugno

Cosa c’è di più bello che trascorrere l’estate all’aria aperta con un gruppo di amici, trovando nella Natura e nella sua bellezza la gioia di scoprire e di creare?

Dal 10 giugno Bau Atelier organizza settimane di attività

in cui i bambini e le bambine avranno l’occasione di fare arte sperimentando la pittura “en plein air” dei grandi maestri, l’uso di materiali naturali ispirandosi ad artisti contemporanei, la manipolazione di paste naturali, la tessitura e quanto la nostra fantasia saprà suggerirci … ma soprattutto tanto divertimento!

La Bau giornata

inizia alle 8.30 presso la sede di Bau Atelier.
Dalle 9 alle 11 attività artistica con intervallo per merenda bio, segue momento di pausa e di gioco all’aria aperta con pranzo e
dalle 14 alle 16 attività artistica.
Momento di relax con merenda o gelato prima di salutarci. Piccoli gruppi di bambini e ragazzi dai 4-14 anni per fare nuove amicizie, aiutarsi a vicenda, imparare cose nuove e divertirsi insieme.

Settimane disponibili

10-14 giugno, 17-21 giugno, 24-28 giugno, 1-5 luglio, 8- 12 luglio 2-6 settembre
Le settimane si terranno con un numero minimo d’iscritti.

Orari

dal lunedì al venerdì ore 8.30-16.30

Costo

€ 130 a settimana, comprensivo dei materiali necessari per le attività e delle merende bio. con pranzo al sacco o €160 comprensivo di pranzo fornito da HYPERLINK “http://www.madrenaturaonline.com” www.madrenaturaonline.com.

BauAtelier

Associazione Culturale – Sede via IV Novembre, 24 Cernusco Sul Naviglio
Tel. 334 3951033 – www.bau-atelier.it
 

L’arte contemporanea a sostegno della donna

L’arte contemporanea a sostegno della donna

è un evento artistico che coinvolge giovani pittori e pittrici, fotografi e fotografe, scultori, scultrici e designer, che esporranno progetti personali e collettivi in una mostra che sostiene e valorizza la figura della donna.
La MostraEvento è la sesta edizione di Mostrami, un progetto artistico quest’anno interamente dedicato alle donne. Si svolge nei giorni di

11 e 12 maggio presso il CAM Falcone e Borsellino (Corso Garibaldi, 27 Milano)

L’evento prevederà un laboratorio artistico, live performance e un’esposizione dedicati alla figura femminile e alla necessità di riconoscere alla donna il giusto valore.

Perché a sostegno della donna?

secondo i dati diffusi dal Consiglio d’Europa, sono circa 120 le vittime italiane ogni anno, mentre la più completa indagine realizzata dall’Istat sul tema, nel 2006, ha valutato che sono state 7 milioni le donne che hanno subìto nel corso della loro vita violenze sessuali o fisiche.

Mostrami e alcuni giovani artisti hanno scelto di vedere valorizzate le figure femminili come un punto di partenza per un nuovo sistema culturale. Dopo la scomparsa di donne come Rita Levi Montalcini, Gae Aulenti, Mariangela Melato – che con il loro diverso contributo hanno giocato un ruolo straordinario per l’Italia intera – crediamo sia giunto il momento d’interrogarci su nuove risorse preziose e di rimetterci in gioco.

Chi partecipa

Tra gli oltre 70 progetti presentati, la Commissione Tecnica di Mostrami ha invitato a partecipare a questa nuova edizione: Alessandra Pivato (pittura), Alessandro D’Aquila (digital art), Cristina Marasini (fotografia), Davide Dadenes (pittura), Giorgia Moretti (pittura), Ilaria Bochicchio (pittura), Irene Lucia Vanelli (scultura), Marco Mondani (videoart), Marica Minotti (fotografia), Rosita Uricchio (pittura), Valentina Ceci (disegno).
Accanto ai loro progetti personali verranno esposti anche i lavori nati dal laboratorio con altri artisti di Mostrami Factory che parteciperanno soltanto alle performance collettive durante i giorni di mostra.
Dalle ore 16 di Sabato 11 Maggio le opere saranno opzionabili sia in location che dalla home page del sito,

Il principale obiettivo di Mostrami

della promozione dell’arte emergente, viene sostenuto da altri intenti specifici per questo evento:
– creare un’occasione di consapevolezza/approfondimento delle tematiche suddette e quindi di crescita culturale e sociale in modo particolare per le giovani generazioni,
– dare concretezza alla valorizzazione della donna affinchè ne discendano pratiche puntuali e quotidiane da portare nella vita scolastica, lavorativa, professionale di ogni individuo.

Il progetto ha ricevuto il supporto di

Arcidonna e di numerosi blog al femminile (Monkeys Storyes, Genere femminile, La Convivia, Ferma il Femminicidio, Womeninart, Angolo Donne, Donne Magazine, Il Bigodino): abbiamo voluto costruire per l’occasione un vero e proprio sistema sociale e culturale a supporto della donna.

Programma e calendario

La HYPERLINK “http://www.mostra-mi.it/main/?page_id=42″MostraEvento sarà composta da due fasi distinte ma complementari, con un calendario di iniziative ricco e composito che si andrà completando nei prossimi giorni.
 10 Maggio 2013 laboratorio artistico “Mostrami Factory”
Presso il CAM Falcone Borsellino gli artisti si confronteranno sul ruolo e sullo stato delle donne oggi in Italia e realizzeranno alcune opere collettive – in partnership con Fondazione Maimeri che fornirà loro i materiali con i quali lavorare.
 11 e 12 Maggio 2013 – 6° MostraEvento di Mostrami a Milano
Sempre presso il CAM Falcone e Borsellino di Corso Garibaldi, 27 si terrà la mostra/installazione artistica con performance live e l’esposizione dei progetti personali sul tema dei giovani talenti (pittori, scultori, fotografi, videoartists, streetartist).
La mostra sarà aperta dalle ore 16.00 di Sabato e rimarrà aperta fino alle 22.00. Domenica riaprirà alle ore 10.00 e chiuderà alle 22.00.

Web 2.0

L’intero progetto sarà quanto più possibile “web 2.0”, ossia verrà trasmesso e “condiviso” attraverso internet e i social network (facebook, twitter, youtube, google plus, pinterest).

Mostrami

Mostrami è un progetto artistico culturale di Gruppo 97 Cantieri Sonori che promuove la giovane arte contemporanea (pittura, scultura, fotografia, videoart e street art) come strumento di responsabilizzazione sociale.
Mostrami oggi conta oltre 500 artisti iscritti e più di 23.000 membri nella propria community.
Mostrami è un progetto di Gruppo 97 Cantieri Sonori e di M.O.STRA.

Per ulteriori informazioni

Sandro Aglialoro (Responsabile del progetto) 347 38 95 473 marketing@mostra-mi.it
Guarda il video di lancio

Il video sul laboratorio dell’edizione precedente (su mafia, legalità e illegalità):

Essere nel benessere

Essere nel benessere è un ciclo di iniziative proposte dal Comune di Cernusco, quest’anno alla decima edizione. Un appuntamento sui temi del benessere psico-fisico e sociale delle persone e della comunità.
Corsi e incontri si terranno per tutto il mese di maggio. Alcuni sono gratuiti altri a pagamento. Per dettagli vedi il programma

Disturbi specifici dell’apprendimento

Fra i i temi d’interesse se n’è evidenziato uno per le indicazioni arrivate da molti genitori e operatori scolastici: il tema dei disturbi specifici dell’apprendimento, dislessia e discalculia, di cui si sente sempre più parlare, visto che riguarda circa il 3-4% della popola- zione scolastica.

“La dislessia è una difficoltà che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente. Leggere e scrivere sono con- siderati atti così semplici e automatici che risulta difficile com- prendere la fatica di un bambino dislessico….. La dislessia non è causata da un deficit di intelligenza né da problemi ambientali o psicologici o da deficit sensoriali o neurologici. Il bambino disles- sico può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le sue capacita e le sue energie, poiché non può farlo in maniera automatica e perciò si stanca rapidamente, commette er- rori, rimane indietro, non impara (Dal sito dell’Associazione Italiana Dislessia).”

La richiesta di approfondimenti con lezioni aperte agli insegnanti e ai genitori e’ stata accolta con grande favore perchè implica un rafforzamento della collaborazione scuola-famiglia.

Alla scoperta dell’essenziale nell’arte

Anche quest’anno proseguirà un progetto nato da una collaborazione tra Amministrazione comunale, Centro S.Ambrogio e Associazione Bau Atelier che ha come scopo l’avvicinamento all’arte come mezzo per la scoperta delle risorse espressive e creative di ognuno.

I corsi

Proseguono, inoltre, i corsi sui temi della naturopatia, psicosomatica e alimentazione sana e naturale, che hanno riscosso grande in- teresse e attenzione.
Infine una novità. Una conferenza affronterà un tema che riguarda molte persone: quello della relazione tra persone e animali come fattore di promozione della salute e qualità della vita

E lee la va in filanda

Le filandére di Cernusco raccontate nel libro di Serena Perego, E lee la va in Filanda, edito dal Comune di Cernusco per la collana “Quaderni Cernuschesi” (n. 2/2013)
Donne, ragazze, bambine. Erano le filandére, operaie nell’industria della seta, produzione florida a Cernusco per tutto l’Ottocento e attiva fino alla prima metà del Novecento, di cui rimane traccia architettonica nella Filanda Gavazzi, oggi restituita a nuova vita.
La memoria del lavoro che le operaie vi svolgevano in condizioni durissime è stata affidata ad una giovane studiosa di storia locale, Serena Perego, grazie all’iniziativa del Gruppo Udi – donne di oggi e di Rita Zecchini, assessora alle culture. E lee la va in Filanda. Donne e bambine al lavoro nei setifici cernuschesi fra ‘800 e ‘900 è un piccolo gioiello. Il libro è stato presentato l’8 marzo 2013 presso la biblioteca pubblica (video).
In forma sintetica ma precisa, l’autrice ricostruisce la storia della produzione e della lavorazione della seta in Lombardia e a Cernusco, i processi di lavorazione, le condizioni di lavoro delle operaie, fino alle canzoni con cui accompagnavano il lavoro e che lo rendevano meno pesante.
Veniamo così a scoprire che a Cernusco la coltura del gelso era florida già nel Settecento.
All’origine della seta, ricordiamolo, c’è un tipo particolare di baco che si nutre di foglie di gelso. La raccolta dei bozzoli dentro cui i bachi da seta si avvolgevano per trasformarsi in crisalidi costituiva una parte importante del reddito di molte famiglie contadine, che al momento giusto “accudivano” i bozzoli nelle proprie case.
Le famiglie contadine allevavano i bozzoli e fornivano poi la forza lavoro per l’industriale. L’autrice si sofferma sulle vicende della Filanda Gavazzi e in particolare sulla figura di Pietro Gavazzi, che seppe rinnovare e ingrandire la produzione anche grazie alla continua innovazione tecnica con cui traghettò l’impresa fuori dai periodi di crisi.
In tutte le filande, compresa la Gavazzi, la manodopera era costituita da donne.
Si assumevano le donne perché il loro lavoro pagato era pagato meno di quello degli uomini (quai la metà!) con la scusa che si trattava di lavoro non specializzato – la maggioranza delle mansioni in filanda era considerata tale benché richiedesse, in pratica, molta abilità e concentrazione.
Le donne venivano inoltre ritenute “mansuete e meno rivendicative“. Questo non impedì loro di scioperare, come accadde nel 1901 perché lo sfruttamento aveva raggiunto livelli insopportabili con la prassi di punire le operaie per scarsa qualità dei bozzoli. Purtroppo le operaie cernuschesi non furono mai organizzate come le milanesi e per questo ottennero ben poco. Nel 1901 ricevettero una punizione durissima e dovettero piegare la testa.
Eppure le ragioni per scioperare non mancavano:

Le filatrici, e soprattutto le scopinatrici, dovevano tenere la mani nude costantemente immerse nell’acqua, riscaldata a 50-60 gradi nelle bacinelle e addirittura a 80 gradi circa in quelle di maturazione, in modo che le incrostazioni potessero staccarsi più facilmente senza rovinare il filo di seta; ciò provocava innanzitutto l’escoriazione delle mani, che venivano letteralmente lessate, diventavano giallastre e si riempivano di vesciche (il cosiddetto mal della filandra). L’acqua calda, evaporando, determinava inoltre il surriscaldamento dell’ambiente di lavoro, che si accompagnava all’odore nauseabondo dei bozzoli in macerazione.
Ricordo di avere più volte pianto a causa di queste dure condizioni di lavoro.

dice Maria Sala, la cui testimonianza è riportata nel libro insieme a quelal di Lucia Moioli e Assunta Perego. Tutte e tre lavorarono alla Gavazzi negli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso.
L’umidità prodotta dalle caldaie di acqua bollente era causa delle frequenti scivolate sul pavimento bagnato e delle malattie polmonari e reumatiche. Tutto ciò per una lira e mezza al giorno (un chilo di pane costava un terzo della paga giornaliera), il salario della filandéra ai primi del Novecento.
Eppure le operaie cantavano: prima, durante e dopo la fabbrica. Attraverso il riferimento alle canzoni Serena Perego ci parla anche dei loro amori e della loro voglia di vivere.
E.C.