Archivia 11/12/2014

NATALE SOLIDALE, IL 14 DICEMBRE IN FILANDA SPAZIO ALLA SOLIDARIETA’

Torna anche quest’anno il tradizionale appuntamento con il “Natale solidale”, giunto alla sesta edizione.
Domenica 14 dicembre in Filanda le associazioni cittadine daranno vita ad una serie di appuntamenti all’insegna della solidarietà con momenti di intrattenimento, narrazioni letterarie e musica.

“La manifestazione ‘Natale solidale’ – ha dichiarato l’Assessore alle Culture e alla Cooperazione Internazionale Rita Zecchini – nasce con l’obiettivo di far conoscere e promuovere il lavoro dei molti volontari che dedicano tempo ed energie per azioni e progetti sociali e culturali.
E’ un luogo di scambio e d’incontro con la città che, proprio in un periodo come quello natalizio in cui si rischia di essere sopraffatti dal consumismo, vuole rappresentare il valore della solidarietà, della condivisione e del lavoro collettivo”.

Il via alle ore 10.00 con l’apertura degli stand delle associazioni che potranno essere visitati fino le 10.00.
Alle 10.30 (con replica alle 13, 15.30 e 18.30) nella saletta riunioni del primo piano si svolgerà il laboratorio “Il mastro cartaio” in cui i partecipanti si cimenteranno nel preparare la carta come si faceva nel Medioevo (spese per materiali: 3 euro).
Alle 11.00 invece, presso la sala conferenze “Felice Frigerio” è in programma il “Concerto di Natale” con l’esibizione del gruppo musicale del progetto “Sistema Orchestra”.
Nel pomeriggio, alle 15.30 (con replica alle 18.30), si svolgerà “Il profumo del Natale” con le letture animate e laboratori di piccola pasticceria e decorazioni natalizie, il tutto dedicato ai più piccoli.
Alle 16.30, l’altro spettacolo in calendario: “Altre storie: narrazioni tzigane e musica” in cui si esibiranno J.Jovic (fisarmonica), M. Pistocchi (violino) e P. Marinkovic (percussioni).

Donne, di Andrea Camilleri

“Donne” è l’ultimo libro di Andrea Camilleri, pubblicato per Rizzoli. 39 ritratti di figure femminili tutte diverse, alcune conosciute realmente ed altre invece riferimenti epici o protagoniste di opere liriche.

Per ognuna di loro Camilleri definisce il profilo, esalta il carattere, il temperamento e lo stile

Sono donne attraverso le quali e grazie alle quali l’autore è cresciuto e maturato come uomo. Sono donne a cui l’autore rende omaggio, figure a cui riconosce un significato. Ogni racconto corrisponde a una donna che per il suo temperamento ha lasciato un segno nel ricordo e nello sguardo dello scrittore.

C’è l’amica Elvira Sellerio, con la quale si stabilì una profonda amicizia, che prescindeva dal loro connubio professionale; Elvira nel libro viene descritta come “l’esempio assoluto del meglio della donna siciliana. Riservata, tenace, determinata, convinta delle proprie idee e pronta a battagliare per esse, e nello stesso tempo, dolcissima, generosa, comprensiva, sensibilissima.”

Ma c’è anche Elvira, la nonna di Camilleri, una donna a cui piaceva tantissimo inventare parole, una donna che Camilleri definisce come “colei che ha saputo aprire la mia fantasia e a lungo m’ha aiutato ad esercitarla”.

Poi c’è Ingrid, una donna intraprendente che conobbe a Copenaghen,  da cui trasse ispirazione per il personaggio dell’amica straniera nel commissario Montalbano. “Davanti a me stava Ingrid, più bella che mai. A metà cena, mi guardò e disse, tranquillamente, senza timore che gli altri la sentissero: “stasera, se ti va, vorrei stare con te”. Nessun equivoco era possibile. Se fossi stato in piedi, avrei barcollato. Arrossii.”

E c’è Carmela che, con il suo vivere malinconico causato dall’isolamento che si prova a vivere su un’isola come la Sicilia, spinse Camilleri ad abbandonare la terra natia.
In “Carmen”, celebre opera di Bizet, in Nora Helmer protagonista di Casa di bambola di Ibsen e in Hedda Gabler, altro personaggio di Ibsen, Camilleri rileva la forza, la ribellione e l’autonomia di donne che per la mentalità dell’epoca erano evidentemente pericolose e che proprio per questo dovevano essere punite nelle rappresentazioni.

“Insomma, una donna “scandalosa”  come Carmen spaventava”. Anche se ci fu chi fece notare che, in fondo, la coltellata che la uccideva rappresentava il giusto castigo per una vita dissoluta. Che le donne ne traessero le dovute conseguenze. Che ne ricevessero la salutare catarsi come da una tragedia greca. Ma nessuno, all’epoca, poteva prevedere la fertilità del sangue di Carmen.”
 

Bibliofly alla Biblioteca Civica

Per chi ama i libri e ha qualche ora di tempo libero a disposizione, la Biblioteca Civica di Cernusco sul Naviglio, in collaborazione con la “Banca del Tempo“, ha progettato

“Bibliofly: pronty per il volo?”

un’iniziativa di volontariato attivo a diretto contatto con libri e lettori.

L’invito è partito direttamente dall’Assessore alle Culture ed all’Educazione Rita Zecchini:

Invito chi può farlo a prendere parte a questo progetto  La nostra città ha una lunga tradizione di volontariato e mettere a disposizione un po’ di tempo per le attività della Biblioteca è un altro bel modo per far crescere l’intera comunità”.

Ci sono cinque possibili aree di intervento per i volontari:

Library care:
Si tratta della gestione vera e propria della biblioteca, con il riordino del materiale negli scaffali, la preparazione dei documenti e il lavoro di legatoria.

Technology care:
I più tecnologici potranno collaborare organizzando corsi per l’uso del catalogo on line e del prestito ebook,  corsi individuali di informatica, e uso dei social network.

Communication care:
I comunicatori e gli appassionati di marketing potranno dare una mano con tutte le attività di promozione e comunicazione dei servizi della biblioteca, con l’organizzazione di visite guidate,  con le trasmissioni radio, l’ affiancamento nella composizione ed invio di newsletter e volantini, oppure con la gestione di blog e piattaforme social network, così come con la traduzione di documenti.

Reading care:
In biblioteca non si va solo per leggere ma anche per ascoltare, i volontari organizzeranno letture pubbliche, individuali e Gruppi di Lettura, inserendosi anche all’interno di progetti culturali come ‘Nati per Leggere’, ‘Libro parlato Lions’ o altri.

Citizen care:
Chi ha una maggiore sensibilità sociale potrà collaborare in progetti di integrazione sociale e culturale di cittadini stranieri, di persone anziane, di adulti e minori portatori di disabilità.

Chi è interessato per avere maggiori informazioni potrà  rivolgersi direttamente all’associazione “Banca del Tempo”ogni martedì dalle 16.30 alle 18 nei locali della Biblioteca, chiamare il numero 02.9278305 o scrivere a: direzione.biblioteca@comune.cernuscosulnaviglio.mi.it.

GIORNATA CONTRO LA ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA SULLE DONNE. Per gli alunni delle superiori, una occasione per conoscerne il fenomeno e la sua portata sociale

Il 25 novembre, verranno proiettati dei video sull’argomento e gli studenti saranno informati delle realtà cittadine che, a diverso titolo, si occupano di questo grave problema.

Lo scorso 11 novembre, presso la sala Giunta del Comune di Cernusco sul Naviglio, è stato firmato un protocollo
per la definizione di una rete territoriale cittadina per il contrasto alla violenza contro le donne.

La stesura del protocollo, che ha impegnato molte realtà locali sia istituzioni che del terzo settore, e la sua successiva sottoscrizione giungono alla fine di un percorso durato un anno durante il quale, grazie al finanziamento della Regione Lombardia, il Comune ha organizzato numerosi momenti formativi rivolti alle associazioni, agli enti pubblici e alle scuole su tematiche afferenti alla violenza di genere.

Sulla scorta di questo progetto si è creato un tavolo permanente composto dai firmatari del protocollo, che si propone di organizzare e coordinare diversi eventi ed attività sulla questione della violenza di genere, con il primo intento di creare metodologie e linguaggi condivisi.

Cogliendo l’occasione, come prima azione quella della data del 25 novembre, designata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, quale “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il tavolo ha organizzato un’iniziativa rivolta agli studenti degli istituti superiori presenti a Cernusco, che oltre alla riflessione e al comune dibattito su questo argomento diventi occasione per conoscere il fenomeno e la portata sociale dello stesso.

Verranno proiettati dei video sull’argomento e gli studenti verranno informati delle realtà cittadine che a diverso titolo si occupano di questo grave problema.

La responsabile dello Sportello Studenti aperto dall’Amministrazione Comunale fin dal 2009, racconterà i cinque anni di questa esperienza, mentre gli altri relatori insisteranno soprattutto sugli aspetti normativi e giuridici della questione.
Infine verrà presentata una performance da attori che faranno una lettura scenica di brevi brani tratti dal testo “Lividi”, che riporta veri episodi di violenze raccontate da giovani donne.

“Quest’anno, per la giornata del 25 novembre – commenta l’Assessore Rita Zecchini – abbiamo voluto costruire un percorso rivolto principalmente alle scuole superiori, perché è dalle giovani generazioni che dobbiamo partire se vogliamo realizzare quel cambiamento culturale che solo può garantire un’inversione di tendenza per eliminare il fenomeno della violenza di genere: una vera e propria piaga sociale.
Il protocollo territoriale – conclude l’Assessore – in questo modo evidenzia l’utilità e la potenzialità della propria azione.”

(S)LEGATI

Torna l’appuntamento con la rassegna di teatro solidale “Indignarsi non basta”: venerdì 21 novembre, infatti, è in programma un nuovo spettacolo nell’ambito del cartellone 2014.
Sul palco della Casa delle Arti sarà messo in scena “(S)legati”, la rappresentazione teatrale di Mattia Fabris che mette in evidenza ciò che accadde nel 1985 agli alpinisti inglesi Joe Simpson e Simon Yates.

“La rassegna ‘Indignarsi non basta’ – ha dichiarato l’Assessore alle Culture Rita Zecchinipropone eventi teatrali che hanno come denominatore temi sociali. L’obiettivo è di fornire agli spettatori divertimento ma anche spunti di riflessione perché attraverso storie e narrazioni di altri si racconta e si parla anche di noi e della nostra condizione umana.
Il teatro – ha proseguito – è uno strumento potente che, con originalità, autenticità, armonia, ironia, offre emozioni e conoscenza con uno sguardo inconsueto e il teatro sociale, in particolare, promuove processi di relazione, collaborazione e solidarietà tra persone, gruppi e comunità”.

La vicenda al centro dello spettacolo è stata raccontata dallo stesso Yates nel libro “Touching the void” pubblicato nel ’98. Simpson e Yates, dopo esser stati i primi al mondo a raggiungere la parete ovest della cima del Siula Grande (quota 6536 metri), nelle Ande peruviane, iniziano la discesa.

Doveva essere la fase più semplice, ma tutto si trasformerà in tragedia. Simpson cade in un crepaccio e si rompe una gamba. Sono a 5800 metri d’altitudine.

Yates, dopo aver cercato faticosamente di portarlo al campo base, prenderà una decisione terribile per riuscire a salvare almeno la propria vita: tagliare la corda che li lega insieme, lasciando l’amico al suo destino.
In scena Jacopo Bicocchi e Mattia Fabris raccontano questa storia: è una vicenda di amicizia e avventura, al di là dei limiti umani.
L’ingresso è gratuito.

Sono felici le donne italiane?

Elle, una delle riviste femminili più diffuse nel mondo, ha svolto un’indagine sulla “felicità al femminile” nei 42 paesi dove viene pubblicata. E i risultati, almeno per quello che riguarda il nostro paese, sono abbastanza sorprendenti e altrettanto sconfortanti:

solo il 35% delle donne italiane si sentono felici,

si tratta in assoluto del dato più basso tra tutti quelli presi in esame dal magazine. Le più felici risultano le canadesi con il 91% di mediamente soddisfatte, ma anche le olandesi sfiorano il 90% , le tedesche superano abbondantemente il 70% e le francesi sono comunque felici  al 68%.

Leggendo questi dati è facile dare al lavoro (o meglio, alla mancanza di lavoro),una buona parte di responsabilità visto che attualmente solo il 50% delle italiane lavora e di queste solo poco più del 30% svolge una professione gratificante, un dato che casualmente si avvicina a quello delle felici tout court.

Il luogo comune che vede la donna italiana tutta casa e famiglia sembra resistere negli anni visto che l’ambiente dove ciascuna di noi si sente più a suo agio è per il 71% la famiglia con il 75% per cento che si dichiara anche sessualmente appagata.

Evidentemente marito, figli e casa non devono essere poi così appaganti se due donne su tre non ce la fanno proprio a dire di essere contente.

Ma il dato più sconfortante rimane quello delle donne che hanno voglia di lottare per raggiungere un obiettivo gratificante come la realizzazione professionale che in media nel mondo si attesta al 75% e di colpo nel nostro paese scende al 25%. Insomma solo un’italiana su quattro ha ancora speranza e voglia di lottare. Dati tratti da www.elle.it/the-happiness-index

IN BIBLIOTECA DUE INCONTRI SULLA “SCRITTURA AL FEMMINILE”

Al centro degli appuntamenti la figura di Lalla Romano,

giornalista e scrittrice, vincitrice del Premio Strega nel 1969 con
Le parole tra noi leggere”,

scrittrice infaticabile e giornalista per numerose testate tra cui “Il Giorno” e “Il Corriere delle Sera”.

Questa è stata Lalla Romano che, a ormai più di dieci anni dalla scomparsa, sarà al centro di due incontri che si terranno in biblioteca il 15 novembre (“Vita di Lalla Romano raccontata da lei stessa”) ed il 22 novembre (“Scrittura al femminile: Lalla Romano e Emily Dickinson”) nell’ambito della rassegna di “Scrittura al femminile”.

A curare i due appuntamenti sarà il fotografo e giornalista Antonio Ria: compagno di vita e di lavoro di Lalla Romano nei suoi ultimi anni di vita.

Aprire una rassegna dedicata alla scrittura al femminile richiama l’esigenza di evidenziare il valore di tante donne scrittrici che purtroppo non sono state valorizzate”, ha dichiarato l’Assessore alle Culture Rita Zecchini.
Se penso al ricco patrimonio di esperienze letterarie, in particolare tra ‘800 e ‘900, che sono state ignorate nelle antologie – eppure le autrici hanno scritto poesie e storie con risvolti psicologici e sociali di estremo interesse – noto che ha prevalso il pregiudizio sessista.
Con questa iniziativa – ha proseguito – vogliamo ribadire l’assoluta importanza di un’inversione di tendenza che intenda

la parità di genere non come semplice quota di rappresentanza ma come evidenza del valore della differenza.

Per concludere vorrei citare le parole di una grande scrittrice, Virginia Woolf:
la narrativa al femminile è così rara, prima del secolo scorso, perché le donne hanno avuto la funzione di specchi dal potere magico e delizioso di riflettere la figura dell’uomo ingrandita sino a due volte le sue dimensioni normali’ ”.

Lalla Romano è nata in una famiglia di antiche origini piemontesi ed il suo primo amore è stata la pittura cui si è dedicata sin dall’adolescenza.
Negli anni della Seconda Guerra Mondiale prende parte alla Resistenza e nel 1941, dopo essere stata incoraggiata da Eugenio Montale, pubblica una raccolta di poesie.
Si rivela al grande pubblico con il romanzo “Le parole tra noi leggere” con cui vince il Premio Strega nel 1969. Negli anni successivi da’ alle stampe il romanzo dal titolo “Inseparabile” il cui linguaggio incisivo ed efficace entusiasma anche Pier Paolo Pasolini. Il percorso di Lalla Romano è di particolare interesse perché attraversa tutto il secolo, e incrocia pittura, poesia e scrittura d’invenzione.

“Nel suo lungo operare – ha scritto lo scrittore e critico letterario Ernesto Ferrero
ha esplorato le possibilità della Poesia con uno scrupolo di ricerca e una tensione espressiva che ne fanno uno scrittore profondamente, intimamente etico. Dove l’eticità non sta nel messaggio edificante o moraleggiante, ma nel severo esercizio artigianale della scrittura, del gesto pittorico”. Figura tra le più significative della cultura italiana del Novecento, non soltanto letterario, Lalla Romano è stata infatti pittrice, poetessa, narratrice, traduttrice, saggista.
La sua narrativa ha più del memoriale e del saggio che del romanzo: è una poesia in prosa, asciutta ed essenziale. Attraverso le sue stesse parole, il reading, curato e presentato da Antonio Ria, racconta le sue radici familiari, l’educazione sentimentale, la formazione nel fervido mondo intellettuale della Torino tra le due guerre (Felice Casorati, Lionello Venturi, Antonicelli, Pavese...).

Tra pittura, poesia e prosa, viene presentata la sua lunga e felice stagione creativa. Scrittrice infaticabile, contemporaneamente alle pubblicazioni dei libri, ha svolto anche un’intensa attività giornalistica in diversi quotidiani tra cui il Giorno e il Corriere della sera.
L’ultima sua opera è stata “Diario ultimo“, il libro pubblicato postumo e curato da Antonio Ria proprio nel 2006: anno del centenario dalla nascita della scrittrice.

Jobs Act al femminile

Il “lavoro delle donne” è il tema su cui è necessario soffermarsi per andare a capire in che misura e come le donne sono coinvolte nel sistema occupazione. 

La vera scommessa del governo Renzi, è la riforma del lavoro che dovrebbe essere presentata entro un paio di mesi con il nuovo Jobs Act con il quale il mercato del lavoro è destinato a cambiare e che vedrà sostanzialmente solo due forme di impiego: autonomo e dipendente.
Il lavoro dipendente, a sua volta, si suddividerà in tempo determinato e tempo indeterminato a tutele crescenti, con forti vantaggi fiscali per le aziende che assumeranno a tempo indeterminato,  che comunque potranno interrompere il rapporto di lavoro in qualsiasi momento pagando una penale proporzionale all’anzianità di servizio.

Ma questa flessibilità quali vantaggi e svantaggi  introduce nel mondo delle lavoratrici, visto che le donne insieme ai giovani, hanno sofferto di più in questi ultimi anni di crisi economica?

Gli ultimi dati Istat indicano che, con solo il 40% delle donne che lavorano, l’occupazione femminile in Italia è tra le più basse d’Europa. In Europa siamo avanti solo a Malta, e addirittura alcune regioni del Sud come la Campania hanno una componente di donne lavoratrici che supera di poco il 20% ed è paragonabile a quella di paesi del terzo mondo come lo Yemen o il Pakistan.

Il paradosso è che l’Italia guida però la classifica del vecchio continente per numero di donne imprenditriciche sono in totale ben 565.400 (di cui 367.895 artigiane), si tratta di ben il 16,4% delle donne occupate, rispetto alla media europea che si ferma al 10,3%.
Soprattutto quest’ultimo dato indica chiaramente che le donne vogliono lavorare ma non ci riescono, sia per le oggettive difficoltà di mercato, sia perché non sono in nessun modo aiutate dallo Stato per il ruolo genitoriale che ancora pesa maggiormente sulla donna, a differenza di quello che accade nei principali paesi europei dove per ogni figlio si ha diritto a un contributo che può raggiungere anche i 500 euro al mese.

Un aumento delle donne che lavorano non vorrebbe dire togliere occupazione agli uomini, ma darebbe un importante aiuto all’economia.

Secondo gli ultimi dati OCSE, se si raggiungesse l’obiettivo minimo del 60% di occupazione femminile consigliato dall’Unione Europea, il nostro PIL aumenterebbe del 12% con evidenti ricadute positive sulla ricchezza di tutto il paese. 

Una maggiore occupazione femminile è dimostrato sempre nei dati Ocse, che aumenterebbe anche le nascite, visto che  il maggiore impedimento ad allargare la famiglia sono proprie le condizioni economiche!

L’immagine in alto, è tratta dal film drammatico “Due giorni, una notte”  dei fratelli Dardenne, in programmazione a Milano dal 13 novembre.

TORNA “ACCOGLI UN CERNUSCHESE”

“Accogli un cernuschese”: l’appuntamento è per il 22 novembre alle 16 presso la Casa delle Arti di Cernusco sul Naviglio.

Trascorrere un pomeriggio insieme per dare il benvenuto in città ai nuovi residenti e per favorire il loro inserimento all’interno della comunità cernuschese.
Questo l’obiettivo della terza edizione di “Accogli un cernuschese” che si terrà il prossimo 22 novembre alle 16.30 presso la Casa delle Arti e che fa seguito ai due precedenti incontri:
quello del 28 settembre 2013 e dell’8 febbraio 2014.
In quest’occasione sono stati invitati 342 nuclei familiari, quelli arrivati in città da metà gennaio a metà ottobre.

“Crediamo molto in questa iniziativa – ha affermato l’Assessore ai Servizi Sociali ed alla Famiglia Silvia Ghezzi – perché a molti di noi nella vita è capitato di vivere momenti di forte cambiamento, di inserirsi in un nuovo ambiente di lavoro, in una nuova città, in una nuova organizzazione: avere un’occasione per rendere più facili questo inserimento e questo cambiamento fa sentire i nuovi arrivati un po’ più a casa e fa crescere il senso di comunità.
‘Accogli un cernuschese’ – ha sottolineato – è tutto ciò ma è anche una grande opportunità di accoglienza e di conoscenza del nostro territorio sia dal punto di vista urbanistico che dal punto di vista dei servizi e della rete sociale che offre”.

Ad “Accogli un cernuschese” parteciperanno anche le “famiglie accoglienti” (ovvero le famiglie già residenti a Cernusco che mettono a disposizione un po’ del loro tempo per un eventuale contatto successivo con le famiglie nuove), la Giunta comunale le associazioni del territorio che avranno il compito di ascoltare i nuovi cittadini, capire le loro esigenze e orientarli all’interno della comunità.
Per questo motivo lo spazio della Casa delle Arti sarà organizzato in 4 aree tematiche: Sport, Cultura, Famiglia & Scuola, Sociale & Ambiente.
Alle 17.00 si terrà un momento di intrattenimento con la proiezione di alcuni video del FAI sulle bellezze di Cernusco e della Martesana, la presentazione delle autorità presenti e altre piccole iniziative per far meglio conoscere la nostra città.

All’iniziativa hanno aderito Anffas Onlus Martesana, Banca del tempo, – Auser, Cai Club Alpino Italiano Sez. di Cernusco SN, Circolo Filatelico Numismatico della Martesana, Comunità Familiare Sguardi, Coro Città di Cernusco, Croce Bianca Milano sez. di Cernusco SN, Eticomondo – Mondoalegre, Farsi Prossimo Cernusco, Associazione Culturale Futura, Spazio Prevenzione LILT Cernusco SN, Lions Club Cernusco SN, Martesana Mutur Classic, ASD Tennistavolo Morelli, Centro Teatrale Mamimò, Sodabimalo, Teresa Resta Balestra Poetessa, Gruppo UDI Donne di oggi, ViviMartesana, ASD Football Club Cernusco, ASD Enjoy Sport e WWF SLT Martesana.

Al termine è previsto un buffet organizzato dall’Associazione EcceMamma ed uno spazio in cui sarà possibile relazionarsi e colloquiare con i nuovi residenti.
Il tutto si concluderà alle 19.00.
L’iniziativa è rivolta ai nuovi nuclei familiari ed è aperta anche ai nuovi residenti che per qualche motivo non abbiano ricevuto la lettera di invito.

La forza della conciliazione

Conciliare il lavoro con la cura della casa e della famiglia, conservando del tempo anche per sé,rimane uno dei principali problemi delle donne e renderlo visibile a tutti  è sicuramente uno dei modi di affrontarlo.

Con questo obiettivo il Comune di Milano, in collaborazione con l’associazione Giulia (Giornaliste Unite Libere Autonome) ha organizzato il premio fotografico ‘Lo Sguardo di Giulia” rivolto a fotografe professioniste e dilettanti che dovevano appunto sviluppare nel modo migliore il tema della conciliazione.
Su sedici fotografe selezionate per la finale, tutte donne fra i 17 e i 61 anni, sono tre le premiate:
nella categoria ‘professionisteha vinto Jutka Csakanyi, una milanese nata a Budapest, per “la rappresentazione ‘teatrale’ e d’impatto felicemente ironica di una donna sulla quale si appoggia tutta la famiglia”;
nella categoria ‘amatoriali’ ha vinto Elena Albano, medica fisiatra, per “la dimostrazione plastica di come la conciliazione sia equilibrio, armonico e mai statico”;
per la categoria ‘under 18’ è stata premiata una giovanissima studentessa, Silvia Moia, che “è andata dritta al sodo con un’immagine di cronaca di familiare routine quotidiana ma ben ‘conciliata’”.

A premiare le vincitrici è stata la delegata alle Pari Opportunità del Sindaco di Milano Francesca Zajczyk che ha confermato come questo concorso fotografico sia uno strumento importante per divulgare una cultura dell’immagine davvero rispettosa delle donne.
E a proposito di rispetto non poteva passare inosservata l’utilizzo scorretto delle immagini del ministro Madia da parte della rivista Chi, ennesimo esempio di come ci sia ancora tanta strada da percorrere per raggiungere una vera parità.

La mostra fotografica sarà allestita dal 18 al 28 novembre, nel teatrino di Villa Visconti d’Aragona, a Sesto San Giovanni, in via Dante 6. Successivamente sarà esposta anche a Milano.
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