Categoria Notizie dalle associazioni

Gruppi Mamme con esperto

Da lunedì 7 Gennaio riprendono i Gruppi mamme organizzati dall’associazione EcceMamma. Ci si trova ogni lunedì mattina dalle 10 alle 12, con le mamme e i bimbi 0-3, presso la ludoteca di Enjoy Center in via Buonarroti, 44.

Quest’anno c’è una novità: “Gruppi Mamme con esperto”. Ad alcuni incontri parteciperanno infatti degli esperti di psicologia, puericultura, educazione, famiglia e altri temi.

L’associazione invita tutte e tutti a partecipare alla selezione degli argomenti votando quelli che vi interessano maggiormente. Per votare compila il questionario online.

 I gruppi mamme sono ad accesso gratuito.

Banca del tempo programma gennaio 2013

Curiosiamo nel computer – Microeconomia”

(come sfruttareil PC e Internet nella quotidianità)

venerdì 18 dalle 15.00 alle 17.00

(4 incontri in BIBLIOTECA)

 

Corso di inglese per principianti

lunedì 21 dalle 15.30 alle 16.30

 

L’arte e la pratica della consapevolezza

martedì 22 dalle 9.00 alle 10.15

 

Andiamo all’opera? Sì, ma leggendola

(5 compositori da scoprire attraverso le storie dei loro capolavori)

martedì 29 dalle 15.00 alle 17.00

 

Continuano i corsi di:

Inglese di base, Inglese avanzato e Conversazione, Danze Popolari, Risveglio muscolare


LABORATORIO CREATIVO

(cucito, maglia, telaio, uncinetto …)

il giovedì  dalle ore 15.00 alle 17.00 ca.

 

Al Teatro Don Bosco a Carugate Martedì 15 ore 20.00  LA BOHEME”

e Domenica 20 ore 20.00 LA TRAVIATA

 

Si ritrova il Gruppo di lettura

Martedì 29

Ore 20.45 nella sede Bdt

La ns. sede è in via Biraghi, ma ci troverete in Biblioteca tutti i martedì dalle 16,30 alle 18,30 – tel. 02 9278307

Il ns. numero di telefono per informazioni e prenotazioni è : 3381126678

l’indirizzoBLOG è: http://blog.libero.it/bancadeltempo01

Foto del mercatino di natale della Banca del tempo

Mercatino di natale 2013 della Banca del tempo di Cernusco

Sportello donna di Cernusco la proposta UDI

Pubblichiamo la proposta dell’UDI di Cernusco Donnedioggi per lo sviluppo dello Sportello donna, attivo a Cernusco sul Naviglio dal 2009. Il commento di Rita Zecchini, Assessora all’Educazione, Culture e Lavoro con delega alle Pari Opportunità:

La proposta è interessante: rilancia quello che  è indicato  nel programma della nuova triennalità  del Piano di zona che, come assessore alle pari opportunità, ho concordato con gli altri comuni, l’obiettivo di far diventare lo sportello un servizio di zona. E’ molto importante perché  tiene alta l’attenzione sulle funzioni  e l’utilità dello sportello: ovviamente tutto ciò valorizza proprio quello che sta facendo lo sportello di Cernusco.

Questo la proposta:

Siamo le donne del Gruppo UDI ‘Donnedioggi’ di Cernusco e Martesana.

Vogliamo rendervi partecipi, perché la diffondiate, di una proposta che ci sembra interessante e fattibile. Negli anni 2007 e 2008, come gruppo informale di donne attente al benessere di tutte le donne, abbiamo perseguito con tenacia l’apertura di uno Sportello DONNA, che è stato poi realizzato dal Comune di Cernusco sul Naviglio, a partire da gennaio 2009 . Qualche mese dopo ci siamo costituite in Gruppo UDI ‘Donnedioggi’-Cernusco e Martesana , e abbiamo accompagnato l’evolversi del servizio, in collaborazione con l’assessora alle Pari Opportunità.
In questi 3 anni e ½ di apertura, lo Sportello ha seguito decine e decine di donne cernuschesi, aiutandole ad affrontare piccoli e grandi problemi nell’organizzazione della vita personale, familiare, lavorativa e relazionale; si è rivolto in particolare a chi si trova in situazione di disagio personale, familiare, relazionale anche grave. I casi maggiormente seguiti riguardano: situazioni di violenze subite, separazioni, problemi legali, difficoltà psicologiche e relazionali, difficoltà nella ricerca di un lavoro. Attualmente lo Sportello, che ha sede nella palazzina del Comune in piazza Unità d’Italia, è aperto un pomeriggio alla settimana e tiene aggiornato un blog di informazione e consulenza:“Cernusco donna”. Una donna che voglia rivolgersi allo Sportello lo può fare attraverso il telefono o inviando una mail per appuntamento.

Dopo anni di servizio utile alla cittadinanza, noi donne dell’UDI ci siamo chieste: è possibile che questo Sportello possa essere di aiuto anche a donne di altri paesi della nostra zona?
Inoltre, perché non mettere insieme le già scarse risorse dei Comuni e pensare ad un servizio allargato, magari facendo riferimento al PIANO di ZONA ?

Una possibilità potrebbe essere quella che i 9 paesi del Distretto 4 ( Carugate, Cassina,Vimodrone, Bussero, Gorgonzola…) o alcuni di loro,oppure anche altri Comuni vicini, per es. Pioltello, maggiormente interessati, CONDIVIDANO con Cernusco (capofila del Piano di Zona) i servizi e le spese dello Sportello Donna, come già avviene del resto, per altri servizi (Sportello immigrati, Affidi ecc…).
Avremmo comunque un servizio per le donne più esteso sul territorio e probabilmente anche più efficiente dal punto di vista della spesa sociale dei Comuni.
Abbiamo voluto lanciare una proposta cui pensiamo da tempo. Che ne dicono i nostri Amministratori? E le Associazioni? E i cittadini?
Gruppo UDI ‘Donnedioggi’- Cernusco e Martesana
donnedioggi@tiscali.it

Crediti immagine: http://www.flickr.com/photos/50318388@N00/261222634
Found on flickrcc.net

Volevo sapere di più

Nel racconto di Carla Lucca, rappresentante della Libera Università delle donne di Cernusco, si intrecciano tante storie: quella personale, quella di un’associazione, quella di una generazione. E’ la storia di un amore disinteressato per lo studio e di un modo di vivere le relazioni fra donne che ha contribuito a trasformare la società italiana.

Si incontrano in biblioteca tutti i giovedì mattina da più di vent’anni. Leggono e discutono insieme a partire da libri classici e di attualità, in un impegno di formazione continua e di costruzione di rapporti di amicizia e reciprocità. Spesso hanno figli già grandi, genitori anziani e nipoti che chiedono attenzione e cura. Hanno lavorato o lavorano come insegnanti, operaie, artigiane, casalinghe, impiegate.

Sono le donne che partecipano alle attività dell’associazione Libera Università delle donne a Cernusco. Una bella storia, che abbiamo chiesto a Carla Lucca di raccontarci. Carla è una delle fondatrici e rappresentante dell’associazione. Dice:

Abbiamo cominciato nel 1980 col frequentare i corsi monografici della Regione Lombardia, i corsi “delle 150 ore”, organizzati per chi non aveva il diploma di terza media. Per qualche anno la Regione ha finanziato e noi donne eravamo entusiaste perché si leggeva, si discuteva per far nascere la legge che istituiva i consultori, di salute delle donne, per una maternità consapevole e per la prevenzione, cioè la legge 194, per gli asili nido. Discutendo della legge 180 abbiamo preso coscienza di come erano strutturati i manicomi e abbiamo letto i libri di Basaglia e di Phillis Chesler (“Le donne e la follia”).

Quando la Regione sospende i finanziamenti, sono 80 circa le donne che nel frattempo hanno formato un bel gruppo affiatato e ci hanno preso gusto con questa faccenda del leggere, incontrarsi, discutere, studiare. Così decidono di aprire un’associazione: la Libera Università delle donne è fondata a Milano nel 1987. Nel 1988 Carla e altre decidono di dare vita a una sede della LUD a Cernusco:

Per i primi due anni ci siamo incontrate nel Consultorio ASL (che nel frattempo era sorto con tante manifestazioni delle donne), dove facevo parte del comitato di gestione. Poi ci è stato detto che non potevano più darci lo spazio. Ho chiesto all’assessora se potevamo avere uno spazio nella biblioteca e con grande sorpresa mi sono sentita dire SI. Era il 1990 e da allora ci troviamo da settembre a maggio ogni giovedì mattina. Vengono tra le 20 e le 25 donne, secondo gli impegni. C’è chi si avvicina una prima volta, atre che sospendono qualche anno perché sono diventate nonne o hanno i genitori anziani, ma poi tornano perché si tengono sempre informate. Vengono anche donne più giovani, ma quando trovano da lavorare poi sospendono.

Ogni anno, prima dell’estate, il gruppo individua un tema intorno a cui si articolano gli incontri che si svolgeranno da settembre a maggio. Sulla base del tema scelto invitano le “coordinatrici”, donne che hanno studiato l’argomento, ne hanno scritto o in qualche altro modo hanno sviluppato delle riflessioni. Durante gli incontri si discute a partire dalle letture suggerite dalle coordinatrici, “ognuna con la sua storia e per come la capisce”, dice Carla:

Abbiamo capito che i libri classici non sono poi così difficili da leggere e commentare. Così i saggi di attualità. A volte usiamo anche spezzoni di film come base per la discussione. Da tre anni ci siamo avvicinate alla poesia, all’inizio eravamo titubanti ma ci siamo dovute ricredere perché la nostra coordinatrice è riuscita a coinvolgerci ed emozionarci.

Giovedì dopo giovedì intessono una forma di conoscenza che unisce al piacere intellettuale il piacere della relazione. Come racconta Carla:

Tra noi rimane una bella amicizia, oltre all’amore per la lettura, per le discussioni, per le emozioni che proviamo. Ci sono alcune donne che vengono da Milano, da Cassina de’ Pecchi, da Bussero, da Segrate. Quando si assentano è solo per motivi familiari, e se mancano si informano su come è andato l’incontro.

Ora vorrei sapere di più della vita di Carla. Sono incuriosita dalla sua vicenda personale, dai suoi intrecci con quella di una generazione. La sua storia è anche parte della mia di donna più giovane, ha contribuito a costruirla, tra continuità e discontinuità. Perciò chiedo a Carla che cosa l’abbia spinta, trent’anni fa, ad avvicinarsi ai corsi delle 150 ore.

Mi aveva spinta il voler sapere di più. Io la mia battaglia non l’ho fatta in piazza, l’ho fatta in casa. Mi sono formata con il giornale Noi donne, ho cominciato a leggerlo a 16 anni, perché mia madre lo prendeva. Mio padre era stato segretario della Camera del lavoro del paese. Mio nonno è stata una fonte di sapere immensa. Il nonno era un “figlio della ruota”, sua mamma andava a servizio da quando aveva 10 anni ed era stata violentata dal padrone di casa. E’ stato adottato, e quando è cresciuto è andato a cercarla. Aveva 36 anni quando l’ha conosciuta. Lei aveva tenuto il segreto con tutti, perfino con quello che poi diventò suo marito e padre degli altri suoi figli. Il nonno si riteneva, nella sfortuna, fortunato. Perché le suore gli hanno voluto bene e gli hanno insegnato a leggere e scrivere. Scriveva tutti giorni su un diario.

Carla è nata in Germania, dove suo padre era stato mandato a lavorare perché non arruolabile. Era il 1943, l’Italia aveva appena annunciato la rottura dell’alleanza con la Germania. Lei e la sua famiglia si salvarono grazie al fatto che il tedesco presso cui il padre lavorava li fece fuggire e rientrare clandestinamente in Italia, dove si stabilirono in un piccolo paese tra Mantova e Ferrara, Borgofranco sul Po’ (non lontano dalla zona colpita dal recente terremoto). E’ il 1960 quando la sua famiglia si trasferisce a Cernusco sul Naviglio.

Sono arrivata a Cernusco che avevo 17 anni. Ambientarsi è stata dura. Coi suoi diecimila abitanti, Cernusco era una città. Ero considerata straniera. Uno dei primi commenti quando sono entrata in un negozio: “tel chi un’altra che l’è vegnuda a tor al pan ai nostri fieu”. Ecco qua un’altra che arriva per togliere il pane ai nostri figli. Vi ricorda qualcosa? Quando sono andata a Milano la prima volta per fare i documenti all’anagrafe, il conducente del tram mi chiese: “sei straniera?”

Dai 10 ai 15 anni Carla era andata a scuola per diventare magliaia e poi per due anni aveva lavorato in casa. Quando arriva a Cernusco, a 17 anni, ha già un mestiere, è “una magliaia finita”. Si mette in cerca di lavoro, e lo trova senza difficoltà:

Ho cercato lavoro a Monza, dove sapevo che c’erano dei maglifici. Appena scesa dal treno, in stazione, ho incontrato alcune operaie che lavoravano proprio nella fabbrica di fronte. Ho trovato subito lavoro. All’inizio è stata dura. Dopo i primi anni è iniziato il periodo degli scioperi per le 8 ore, i turni di riposo, eccetera. Da noi operaie arrivate per ultime si aspettavano che non facessimo sciopero per paura di perdere il posto. Invece… figurati, con un padre sindacalista, se non lo facevo. Avevo un’ora di pulmann per andare e una per tornare. In quel tempo leggevo. Non vedevo l’ora! E’ stato un bel periodo.

Dopo 5 anni Carla si sposa e si licenzia dalla fabbrica. Compra una macchina di maglieria e la sistema in una stanza della casa.

All’inizio mi sembrava bello perché mi gestivo da sola, poi mi sono accorta che mi ero fregata da sola perché alla fin fine lavoravo più di prima, più delle 8 ore della fabbrica. E in più mi mancava la compagnia. I figli abbiamo aspettato tre anni prima di farli, perché volevamo vedere come stavamo insieme. Mia madre si oppose in tutti i modi al mio matrimonio, perché mi voleva tutta per sé. Ho provato a tornare a lavorare in fabbrica, ma poi ho lasciato. Mia madre, che nel frattempo era rimasta vedova ed era venuta a vivere da me, mi faceva venire i sensi di colpa e invece di aiutarmi coi bambini me li metteva contro. Diceva che andavo a lavorare perché non ci volevo più bene. E quando tornavo a casa li trovavo arrabbiati con me.

I bambini non sono più piccoli quando a Carla, con un passaparola, arriva notizia dei corsi delle 150 ore. Decide di frequentarli, ma in segreto:

Per 3 anni non ho detto a mio marito che ci andavo, perché avevo paura che mi dicesse che era inutile. Lui ancora adesso mi dice che passo troppo tempo a leggere.

Poi la forza del gruppo e della parola scambiata tra donne ha la meglio sui timori. Carla impara a non nascondere né censurare la sua passione per lo studio e per la lettura, che diventa anche bisogno di partecipazione e impegno per costuire e gestire luoghi di socialità. Da allora, non ha mai smesso.

Eleonora Cirant

Il gruppo della Libera Università delle donne di Cernusco durante il corso sull’Iliade (2011)

Democrazia paritaria lettera ai candidati sindaci Cernusco Bussero Vimodrone

Pubblichiamo la lettera inviata dalle donne del Gruppo UDI ‘Donnedioggi’ di Cernusco s/n e Martesana ai candidati sindaci in merito alle elezioni amministrative che si terranno a Cernusco, Vimodrone, Bussero il 6/7 maggio 2012.

A febbraio vi avevamo richiesto di aderire all’obiettivo della democrazia paritaria del 50 e 50 e quindi di fare in modo che le donne fossero presenti in numero uguale agli uomini nelle liste elettorali, per garantirne la parità di accesso.

Da ciò che abbiamo osservato, nelle liste elettorali dei 3 Comuni della Martesana che andranno alle amministrative, Cernusco, Vimodrone, Bussero, le donne sono sì presenti, ma in numero non adeguato.

E’ il caso della “Lega Nord” di Cernusco con solo 2 donne (12,5%), oppure “Obiettivo comune” di Bussero, che, pur avendo una donna come candidato Sindaco, presenta un’unica donna in lista. Tuttavia, dai dati in nostro possesso, ci pare di notare un aumento generalizzato della presenza di donne nelle liste, da una media del 30-40% ad alcuni casi virtuosi, in cui le donne sono al 50°% (Vedi Liste civiche: “Per Bussero il tuo paese”, e “Il futuro oggi” di Bussero; la lista civica “Tu per Cernusco” di Cernusco) o addirittura al 68% (Lista civica”Persona e città” di Cernusco). Vimodrone non si distingue per presenza delle donne. La lista che raggiunge un maggior numero di candidate è “Vimodrone futura”, con 6 donne (37%).

Ora chiediamo a lei, CANDIDATO SINDACO, di impegnarsi,

in caso di vittoria elettorale nel suo Comune,

a costruire una GIUNTA con rappresentanza di genere al 50%.

Come ben sa, non si troverebbe isolato in questa scelta.

Le Giunte di città molto importanti, come: Firenze, Milano, Torino, Trieste, Napoli, Bologna, Cagliari… hanno già realizzato nei fatti la democrazia paritaria al 50 e 50, consapevoli dell’importanza della presenza delle donne.

Noi siamo convinte che, anche con un maggior ingresso di donne nelle Giunte comunali, i partiti/liste civiche possano riguadagnare la fiducia dei cittadini verso la politica.

Per noi sarà motivo di soddisfazione una vostra risposta positiva, con conseguente composizione paritaria della Vs Giunta.

Seguiremo le vostre scelte con molta attenzione. Grazie per il vostro interesse.

50 e 50 in GIUNTA – Scarica la lettera ai candidati sindaci

Per informazioni: per il Gruppo UDI (Unione Donne in Italia) Donnedioggi’- Cernusco s/N e Martesana, la responsabile Ernestina Galimberti (334-3449279 – donnedioggi[at]tiscali.it)

8 marzo è passato ma continua

Un altro 8 marzo è passato. La giornata della donna anche quest’anno è stata annunciata e accompagnata da voci diverse, tante opinioni che delineano schematicamente due posizioni: è una festa da rottamare, è un’occasione da valorizzare. A Cernusco si è voluto dare valore a questa giornata.

L’associazione Donne di Oggi (UDI) e l’Associazione per una Libera Università delle Donne (LUD) per la prima volta in collaborazione, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale hanno organizzato un’iniziativa su “Donne e lavoro”, tema caldo del momento.

Il significativo titolo della serata, “Vogliamo il pane e anche le rose” esprime bene come le donne non hanno voluto perdere l’opportunità di portare la loro idea di politica e le loro priorità, il loro sguardo sulla realtà, la voglia di progettare e andare avanti. La locandina presentava così l’evento: Il lavoro che c’è, il lavoro che si è perso, il lavoro a cui si rinuncia, il lavoro precario, il doppio lavoro. Durante la lunga serata, più di due ore, alla presenza di un pubblico numeroso si sono alternate testimonianze dirette, musica , canti, letture, danze.

I racconti di esperienza hanno avuto lo spazio maggiore, hanno parlato di lavoro al femminile la giovane universitaria che vive con una borsa di studio, la mamma ricercatrice che tiene insieme lavoro e famiglia, la madre imprenditrice alla ricerca di equilibrio tra lavoro e carriera, la giovane insegnante precaria, l’educatrice alle prese con un lavoro usurante che non è riconosciuto come tale, l’emigrata sospesa tra due mondi, la mediatrice culturale, la sindaca, la sindacalista. Ogni intervento, ogni esperienza raccontata in modo semplice e diretto, ogni lettura, ha sollecitato la riflessione sulla vita vera e sulle identità del femminile.

Se qualcosa è mancato è stata la testimonianza degli aspetti più dolorosi del momento: la disoccupazione, la perdita del lavoro. Dalla serata è emersa soprattutto l’idea di una donna che sa mettere in campo le proprie risorse, che non è vittima della fatica, della famiglia, della supplenza ai servizi che mancano, ma non è venuta meno la consapevolezza che tanti ostacoli e aspetti drammatici fanno ugualmente parte della realtà femminile.

L’8 marzo è passato, ma continua. La speranza è che quello che si è realizzato abbia un seguito, che lo scambio di esperienze e di emozioni prosegua, passando attraverso le generazioni e rimescolandosi tra le persone, uomini e donne di varia provenienza: che l’8 marzo “cammini”.

Rosaura Galbiati



Report incontro su giovani donne tra lavoro e maternità

Venerdì 2 marzo è stata presentata a Cernusco la ricerca “Crisi economica e territorio: impatto sulla vita quotidiana delle donne e delle famiglie”: ricerca rivolta specificatamente al territorio cernuschese, voluta dall’Assessorato per le Politiche Sociali, realizzata dall’Associazione Blimunde – Sguardi di donne su salute e medicina e curata da Lia Lombardi, sociologa e docente presso l’Università Statale di Milano, che ne ha riportato e discusso i risultati. È da diversi anni, infatti, che l’associazione Blimunde opera sul territorio di Cernusco, in particolare attraverso la gestione dello Sportello Donna, avendo così la preziosa opportunità di mettersi in ascolto delle diverse identità e dei diversi disagi propri della realtà di questo Comune.

Avvalendosi di questa esperienza e conoscenza, oltreché di una consolidata rete di contatti, è stato quindi possibile offrire un ritratto piuttosto forte e molto significativo della “vita quotidiana delle donne e delle famiglie” di Cernusco, con dati importanti anche in merito all’andamento nazionale. La serata, poi, rivolta anche al tema specifico della difficile conciliazione tra lavoro e famiglia, in particolare per le donne in maternità, è stata arricchita dagli interventi di Barbara Siliquini e di Susanna Fresko.

Barbara Siliquini, ex manager, ha raccontato la propria esperienza personale di “donna in carriera” costretta, una volta divenuta madre, a reinventarsi nella libera professione – con tutti i rischi ma anche tutti i vantaggi che ciò ha comportato. L’esperienza di Barbara Siliquini ha fornito utili spunti di riflessione riguardo alle risorse da mettere in campo e sul come poterle far fruttare al meglio, dando una dimostrazione di come – partendo dalle proprie competenze e dai propri desideri più profondi – sia possibile dar vita ad attività redditizie o comunque soddisfacenti ai propri bisogni, non rinunciando, perciò, alla propria realizzazione, anche professionale.

Susanna Fresko, analista filosofa, ha preso le mosse anch’essa dalla propria esperienza personale, decisamente attinente al tema della serata, per giungere in particolare a una riflessione sul rapporto tra individuo e collettività: è solo riconoscendo la propria storia individuale come inscritta all’interno di una cornice più ampia, storica e intergenerazionale, collettiva, che sarà possibile salvarsi – nel reciproco riconoscimento – da una concezione individualista dell’esistenza, concezione che, con ogni evidenza, appare oggi più che mai sterile.

Infine, il valore più significativo della serata è stato quello offerto dal pubblico, molto attento, che ha contribuito alla fine con un dibattito acceso e assai partecipato, in cui tanti sono stati i racconti personali e le condivisioni, quasi intime, delle proprie storie ed esperienze di vita. Qualcosa che di rado accade in occasioni come queste.

Associazione Blimunde