IL 4 aprile, alla Casa delle Arti alle 21, è in programma uno spettacolo gratuito della rassegna: “Gli anni della peste” con Fabrizio Gatti. E’ la storia di un giornalista infiltrato e di un killer della ‘ndrangheta che al suo battesimo con la pistola non ha il coraggio di uccidere. Il giornalista insegue la via dell’eroina a Milano mentre il killer diventa un testimone al maxiprocesso contro la ‘ndrangheta al Nord. E’ così che Fabrizio Gatti, con la sua testimonianza in prima persona, fa scoprire al pubblico la mafia della porta accanto.
La rassegna “Indignarsi non basta” si chiuderà il 16 maggio con “(S)legati”.
“Questa rassegna di teatro civile che potremmo chiamare anche teatro d’impegno e della memoria – ha dichiarato l’Assessore alle Culture Rita Zecchini – nasce dalla convinzione che il teatro possa e debba raccontare il nostro tempo con tutte le contraddizioni e le problematiche come ad esempio la crisi economica, la violenza contro le donne, i pregiudizi e gli stereotipi di genere, la lotta contro la mafia, l’etica della legalità, la difesa ambientale e così via. Attraverso il teatro – conclude l’Assessore – si può infatti far rivivere fatti ed emozioni risvegliando il desiderio di conoscere, riflettere e ricordare pensando al nostro vivere comune”.