Femminicidio, carcere a vita per chi ammazza il coniuge. La proposta arriva in parlamento

Femminicidio, carcere a vita per chi ammazza il coniuge. La proposta arriva in parlamento

Ergastolo per chi uccide la moglie, l’ex moglie ma anche il convivente o il componente dell’unione civile. E’ questa la proposta di modifica del codice penale che il prossimo 27 febbraio verrà discussa alla Camera. Fino ad oggi, infatti, l’aggravante che porta all’ergastolo è prevista solo se a commettere l’omicidio è stato il figlio o un genitore della vittima.
Secondo la Commissione giustizia della Camera la modifica del codice penale non può più essere rimandata. Anche perché in Italia i femminicidi sono ormai un fatto di cronaca: Secondo la Banca dati Eures, nel 2016 sono state uccise 120 donne, due ogni settimana.
Ma l’attività legislativa del Parlamento sul tema non si ferma qui. Tra le norme che verranno discusse in aula ci saranno anche quelle per tutelare i bambini e gli adolescenti delle famiglie in cui è avvenuto un femminicidio.
La proposta di legge per gli oltre 1600 ragazzi in questa condizione prevede il patrocinio legale gratuito e la creazione di un fondo per borse di studio e assistenza psicologica. Inoltre il genitore responsabile dell’omicidio verrà escluso dall’asse ereditario e  potrà essere disposto il sequestro conservativo de beni.