Il tradimento da parte della persona amata scatena un groviglio di emozioni… leggiamo i consigli della psicologa.
“Eravamo tranquillamente abbracciati sul divano ad un certo punto lui si alza, va in bagno, poi scende, mi dice che ha dimenticato una cosa in box. Risale, suona il citofono. Risponde. Mi guarda e mi chiede di scendere con lui. In quella frazione di secondo capisco, è una donna, un’altra donna, l’altra, lei. Non respiro. Non può essere vero. Mi sembra di morire”.
È la testimonianza di Viola, 29 anni, una bellissima donna, una professionista in carriera, fidanzata da due anni con Fulvio, ‘l’uomo della sua vita’. “Era tutto perfetto, lui era dolcissimo con me, attento, interessato, mi faceva sentire una principessa. Come può avermi fatto tutto questo? Come può esser stato capace di farmi tanto male?”
Viola piange inconsolabilmente, i sui occhi nocciola sono gonfi e il suo sguardo è spento. Ripercorre passo passo la sua storia con Fulvio, ha bisogno di capire ‘perché’ è stata tradita; da lui non ha ricevuto una risposta per lei soddisfacente, anzi lui le ha giurato amore eterno, implorando a gran voce il perdono.
Essere traditi scatena un groviglio di emozioni… tristezza per la perdita, rabbia, vergogna per l’umiliazione, delusione, incredulità. Disperazione per l’intimità del rapporto violata, infranta.
Il bisogno di unicità, vitale per ciascun individuo, non è più soddisfatto: Viola non era più unica per Fulvio. Questa consapevolezza spiazza, disorienta e ferisce. Essere unici, vuol dire avere un’identità ben definita che differenzia dalle altre persone. Con il tradimento Viola diventa ‘uguale’ a tutte le altre.
Il tradimento lascia scoperto il bisogno di sicurezza interiore, legato desiderio di non essere abbandonati e di continuare ad essere ‘oggetto’ degno di amore.
Impotenza, confusione, contrapposizione… “vorrei sfogare tutta la mia rabbia e prenderlo a sberle, però so che subito dopo cercherei di baciarlo” è la conseguenza dell’evento imprevisto e fuori controllo. Occorre del tempo, il tempo per assorbire la novità inaspettata e dolorosa. E poi? E poi chissà… chissà se Viola si darà pace? Chissà se potrà essere un’occasione per rivedere i bisogni che porta nella coppia ? chissà se capirà quali sono stati quelli traditi, negati e mai ascoltati?
Chissà se Viola riuscirà a capire quale sia stato anche il suo ruolo all’interno del rapporto con Fulvio che li ha condotti al tradimento?
È questo l’elemento più importante, ossia arrivare a considerarsi non più come un attore passivo che ha completamente subito il fatto, ma capire quale sia stata la propria ‘parte attiva’. Assumere consapevolezza della ‘propria parte’ è molto utile perché attenua quel senso di imprevedibilità che genera ansia, pensandosi completamente in balia dell’altro.
Dott.ssa Chiara Bertonati, Psicologa – Psicoterapeuta
Sportello donna Cernusco sul Naviglio
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