I silenzi della violenza

I silenzi della violenza

La violenza contro le donne, detta anche violenza di genere nelle sue varie forme – stupro, violenza domestica, delitti d’onore, e traffico di donne – manifesta i suoi alti costi di salute fisica e mentale, nonché di gestione complessiva della vita della donne. E’ un problema di salute pubblica e una grave violazione dei diritti umani fondamentali.

Se ne è parlato durante l’incontro promosso dal Comune di Cernusco sul Naviglio in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Nel corso della serata Lia Lombardi, sociologa, ha sintetizzato numeri e definizioni della violenza sulle donne, accennando anche ai risultati di una ricerca svolta nel 2009 sul territorio di Cernusco, Pioltello e Vimodrone:

Le donne intervistate nei comuni di Cernusco, Pioltello, Vimodrone nel 2009 per il Progetto “Prenditi per mano”, indicano: la solitudine, l’isolamento e i sensi di colpa come elementi generatori e riproduttori d’insicurezze nelle donne.
Altri fattori vengono evidenziati per motivare la riproduzione degli atti violenti contro le donne: la detenzione e gestione del potere
da parte degli uomini.

Susanna Fresko, analista filosofa, ha condotto una sorta di esplorazione analitico-filosofica sul tema dei “silenzi della violenza” alla ricerca di alcune profondità del fenomeno “violenza contro le donne”: dove si incontrano tra loro silenzio e violenza, in quali luoghi? Le possibili risposte e percorsi indagati:

Silenzio come “parola negata” (diritto negato all’espressione di sé), come “parola non creduta” (sordità, cecità, mutismo circostanti), “parola rassegnata” (che non si dà), “parola complice” (quella che, non credendo nel cambiamento o temendolo, preserva lo status quo)

Dalla ricognizione dei “silenzi della violenza” è emersa soprattutto

la capacità del silenzio di condurre i significati, le storie, da una generazione all’altra, smentendo quindi l’idea sempre diffusa, e molto praticata, per la quale mettere a tacere qualcosa, nascondere i fatti, possa preservare dal peso delle eredità, di eventi traumatici così come di qualsiasi cosa.

L’invito dunque è di imparare a riconoscere i diversi suoni del silenzio quando è violento e lavorare affinché ne emergano finalmente parole, vissuti, riconoscimento.

La cultura del silenzio, a cura di Lia Lombardi

I silenzi della violenza, a cura di Susanna Fresko

I silenzi della violenza, a cura di Susanna Fresko (pdf)