Multitasking: abilità o fregatura?

Multitasking: abilità o fregatura?

Noi donne siamo più brave a gestire i molteplici impegni della vita quotidiana,  e il multitasking femminile di certo non è un mito ma una realtà. Ma il punto è:

si diventa multitasking per vocazione o per forza? È un’abilità o una fregatura?

Vediamo come ne parlano recenti studi.

Uno dei test più significativi, riportato da BBC News and Environment, svolto su 240 uomini e donne dal Professore Stoet dell’Università di Edimburgo,  ha dimostrato come l’approccio ai problemi da parte maschile e femminile sia molto diverso, gli uomini tendono a risolvere in fretta e furia un problema alla volta, le donne mettono a punto un piano di azione più organizzato che gli permette di sfruttare i tempi morti e alla fine di superare i maschi con uno scarto di quasi il 20%. Secondo il professor Stoet si tratta di meccanismi evolutivi che nel corso dei millenni hanno plasmato il cervello femminile differenziandolo da quello maschile che rimane più lineare e meno duttile.

Un nuovo studio dell’Università di Stoccolma,  pubblicato su Psychological Science, sostiene che le donne sono più multitasking rispetto agli uomini  durante il periodo del ciclo mestruale.

Per James Flynn, lo psicologo considerato la maggiore autorità mondiale in materia, in procinto di pubblicare un nuovo libro in cui analizza il “sorpasso” femminile in questo campo, sostiene che l’effetto della vita moderna sul cervello delle donne sta appena cominciando ad emergere e che sono due le teorie per spiegare il fenomeno. La prima è che le donne d’oggi, costrette a una vita multitasking in cui devono giostrare allo stesso tempo famiglia e lavoro, abbiano sviluppato una maggiore intelligenza. L’altra è che abbiano sempre avuto potenzialmente un’intelligenza superiore agli uomini, ma solo adesso possano esprimerla.

Per Nick Chater, professore di scienza del comportamento alla britannica Warwick Business School,  il multitasking non esiste. Le nostre povere teste incalzate dalla tecnologia, dalla velocità e dai computer possono al massimo fare lo slalom tra un compito e l’altro, con più o meno velocità. E in questo zigzagare i cervelli di uomini e donne, fatte salve le altre differenze, sono più o meno alla pari.

La rivista Pnas, riporta lo studio svolto da ricercatori dell’Università della Pennsylvania, qui si afferma che le differenze fra i due generi iniziano ad essere significative solo alla pubertà. Hanno scoperto che mentre nel cervello femminile ci sono molte connessioni tra diverse aree cerebrali, soprattutto a cavallo dei due emisferi, in quello maschile si osservano più frequentemente connessioni all’interno della stessa area – soprattutto nel cervelletto, responsabile delle funzioni motorie – o tra le aree frontali e quelle posteriori.

Per una maggiore consapevolezza sul tema consigliamo l’ebook Eroine multitasking, l’e-book d’esordio di Giovanna Gallo, un manuale di sopravvivenza per “donne incasinate” e intrappolate tra panni da stirare, estenuanti riunioni di lavoro e aperitivi da organizzare. (Salone del libro di Torino) e l’articolo  “dal multitasking al problem solving La trappola delle qualità «femminili”  per riparlarne in futuro.