Rita Zecchini sul progetto Accogli un cernuschese

Silvia Di Pietro ha raccontato su questo blog del progetto “Accogli un cernuschese” in relazione al tema del “fare comunità”. Abbiamo chiesto a Rita Zecchini, assessora alle Politiche sociali con delega alle Pari Opportunità, qualche informazione per contestualizzare il progetto nell’ambito delle iniziative comunali.

Quanti nuovi residenti si contano a Cernusco ogni anno?

Mediamente c’è un flusso di 800-1000 nuovi residenti  con un’uscita di persone che escono da Cernusco leggermente inferiore.

Da chi è finanziato il progetto?

Il progetto si svolgerà  con le risorse interne del Comune e l’apporto di tutte le associazioni che vorranno collaborare.

Qual è il ruolo dell’amministrazione comunale? In particolare, quale assessorato?

L’Amministrazione sarà coinvolta in tutti i suoi settori e quindi è un progetto che riguarda tutti gli assessorati: l’idea che abbiamo condiviso è che vogliamo presentarci direttamente ai cittadini senza frapporre barriere comunicative o relazionale. Una modalità che rappresenti la politica e le istituzioni sullo stesso piano dei cittadini.

Qual è la durata prevista?

Per ora c’è un avvio che partirà a settembre e poi dipenderà dalla risposta: l’intenzione è di renderlo un appuntamento fisso.

Quali servizi offre il Comune per capire come orientarsi nella città?

Sul sito del Comune ci sono  i vari settori che possono interessare le diverse parti della popolazione (giovani, studenti, donne, ecc.). Il Comune mette a disposizione opuscoli (penso ad esempio alle varie guide ai servizi), ed inoltre c’è l’ Ufficio relazioni con il pubblico (INFOURP 02 9278 444)

L’incontro diretto coi nuovi residenti vuole anche essere un momento informativo e di presentazione dei vari servizi del Comune.

Nulla toglie che dovremmo migliorare il sito e attivare anche altre modalità informative e comunicative.

E.C.

Prevenire e intervenire nelle situazioni di disagio: un’ottica di genere.

Servizi sociali e disagio femminile. Come mettere in luce l’insidioso patriarcato domestico ancora presente, il disagio relazionale nelle famiglie e quindi il rischio di violenza? Una riflessione dell’associazione InFormazione – Università Milano Bicocca, inviata a cernuscodonna.it da Silvia Di Pietro, cittadina cernuschese e socia di InFormazione

All’interno della variegata realtà dei servizi rivolti alle persone si sono diffusi, in particolar modo negli ultimi anni, servizi esplicitamente volti al sostegno della figura femminile, orientati per lo più dagli “studi delle donne”, i quali intervengono ponendo il loro focus specifico ai modelli di identità di genere e al loro evolversi.

Il disagio femminile si inserisce sempre all’interno di un conflitto tra una cultura sociale moderna che riconosce e valorizza il principio di reciprocità e complementarietà tra i due sessi ed al contempo il mantenimento di pratiche, sempre meno esplicite, di discriminazione della donna. Basti pensare alla dimensione professionale dove si tende a far prevalere un approccio di genere che possiamo definire “neutro” che in realtà nasconde spinte incoerenti e contrastanti con il principio di neutralità sopra citato.

Le donne hanno sviluppato una serie di consapevolezze e risorse che permettono di mettere in luce l’insidioso patriarcato domestico ancora presente, il disagio relazionale nelle famiglie e quindi il rischio di violenza. Indicatori empirici, a livello nazionale e oltre, fanno emergere uno stretto rapporto tra il valore dell’autonomia riconosciuto alle donne e il rispetto per l’identità femminile.

Occorre sviluppare nei diversi ruoli professionali la consapevolezza della differenza tra uomo e donna e la diversità dei due disagi, costruire strumenti di lettura del bisogno calibrati in relazione anche al criterio di genere che, ci tengo a specificare non sempre!, può essere fonte di problematiche.

Si tratta di costruire e promuovere luoghi fisici e simbolici dove programmare attività che abbiano lo scopo comune di riconoscere e valorizzare capacità e risorse femminili.

Gli interventi in tale direzione sono accomunati da diversi aspetti:

  • la contestualizzazione del disagio dei minori in relazione al disagio e alla svalutazione all’interno di nuclei familiari del genere familiare che pone la donna-madre in una condizione di subordinazione e svalutazione continua;
  • la consapevolezza pratica all’interno della fase di valutazione e progettazione dell’intervento della differenziazione del disagio ove questo sia legato alla svalutazione dell’identità del genere;
  • lo sviluppo da parte degli operatori di un atteggiamento autoriflessivo di rispetto alla cultura di genere.

Le azioni in tale direzione sono volte a sviluppare l’autostima del sé femminile ove rapporto tra autostima della madre e benessere del figlio è direttamente proporzionale, finalizzate al sostegno della maternità eliminando la categorizzazione della madre “cattiva”, promuovendo quindi la rielaborazione della maternità anche al di là dell’esito negativo della relazione madre-figlio.

La donna deve avere la forza di diventare certezza dentro di sé. Solo allora non sarà più trascinata, ma trascinerà.

Crediti immagine:LYNN RANDOLPH - The Annunciation of the Second Coming
www.artwomen.org/gallery.htm

Sportello donna di Cernusco la proposta UDI

Pubblichiamo la proposta dell’UDI di Cernusco Donnedioggi per lo sviluppo dello Sportello donna, attivo a Cernusco sul Naviglio dal 2009. Il commento di Rita Zecchini, Assessora all’Educazione, Culture e Lavoro con delega alle Pari Opportunità:

La proposta è interessante: rilancia quello che  è indicato  nel programma della nuova triennalità  del Piano di zona che, come assessore alle pari opportunità, ho concordato con gli altri comuni, l’obiettivo di far diventare lo sportello un servizio di zona. E’ molto importante perché  tiene alta l’attenzione sulle funzioni  e l’utilità dello sportello: ovviamente tutto ciò valorizza proprio quello che sta facendo lo sportello di Cernusco.

Questo la proposta:

Siamo le donne del Gruppo UDI ‘Donnedioggi’ di Cernusco e Martesana.

Vogliamo rendervi partecipi, perché la diffondiate, di una proposta che ci sembra interessante e fattibile. Negli anni 2007 e 2008, come gruppo informale di donne attente al benessere di tutte le donne, abbiamo perseguito con tenacia l’apertura di uno Sportello DONNA, che è stato poi realizzato dal Comune di Cernusco sul Naviglio, a partire da gennaio 2009 . Qualche mese dopo ci siamo costituite in Gruppo UDI ‘Donnedioggi’-Cernusco e Martesana , e abbiamo accompagnato l’evolversi del servizio, in collaborazione con l’assessora alle Pari Opportunità.
In questi 3 anni e ½ di apertura, lo Sportello ha seguito decine e decine di donne cernuschesi, aiutandole ad affrontare piccoli e grandi problemi nell’organizzazione della vita personale, familiare, lavorativa e relazionale; si è rivolto in particolare a chi si trova in situazione di disagio personale, familiare, relazionale anche grave. I casi maggiormente seguiti riguardano: situazioni di violenze subite, separazioni, problemi legali, difficoltà psicologiche e relazionali, difficoltà nella ricerca di un lavoro. Attualmente lo Sportello, che ha sede nella palazzina del Comune in piazza Unità d’Italia, è aperto un pomeriggio alla settimana e tiene aggiornato un blog di informazione e consulenza:“Cernusco donna”. Una donna che voglia rivolgersi allo Sportello lo può fare attraverso il telefono o inviando una mail per appuntamento.

Dopo anni di servizio utile alla cittadinanza, noi donne dell’UDI ci siamo chieste: è possibile che questo Sportello possa essere di aiuto anche a donne di altri paesi della nostra zona?
Inoltre, perché non mettere insieme le già scarse risorse dei Comuni e pensare ad un servizio allargato, magari facendo riferimento al PIANO di ZONA ?

Una possibilità potrebbe essere quella che i 9 paesi del Distretto 4 ( Carugate, Cassina,Vimodrone, Bussero, Gorgonzola…) o alcuni di loro,oppure anche altri Comuni vicini, per es. Pioltello, maggiormente interessati, CONDIVIDANO con Cernusco (capofila del Piano di Zona) i servizi e le spese dello Sportello Donna, come già avviene del resto, per altri servizi (Sportello immigrati, Affidi ecc…).
Avremmo comunque un servizio per le donne più esteso sul territorio e probabilmente anche più efficiente dal punto di vista della spesa sociale dei Comuni.
Abbiamo voluto lanciare una proposta cui pensiamo da tempo. Che ne dicono i nostri Amministratori? E le Associazioni? E i cittadini?
Gruppo UDI ‘Donnedioggi’- Cernusco e Martesana
donnedioggi@tiscali.it

Crediti immagine: http://www.flickr.com/photos/50318388@N00/261222634
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