L’ultimo libro di Nando Dalla Chiesa, “I fiori dell’oleandro”, è una raccolta di microstorie di cinquantotto donne italiane che lottano per la giustizia e la legalità.
L’autore, docente di Sociologia della criminalità organizzata all’Università Statale di Milano e scrittore, ha scelto la metafora dell’oleandro, pianta che fiorisce da primavera all’autunno con tantissimi fiori, solo alcuni di questi però sono freschi e profumano, rendendo la pianta rigogliosa e bella.
Ha scelto l’oleandro per parlare di donne non famose, che non fanno notizia, ma la cui determinazione sarebbe da emulare perché come dice l’autore fanno bella l’Italia.
Ci sono storie di giornaliste, imprenditrici, avvocatesse, operaie, madri, mogli, figlie, che hanno in comune una grande determinazione nella lotta contro la corruzione e che la affrontano con grande coraggio.
Sono storie che comunicano quanto sia importante e determinante l’impegno civile e sociale delle donne in questo paese, e leggendo viene naturale chiedersi se si stia facendo abbastanza per dare dignità al paese e quindi a noi stesse.
I fiori dell’oleandro sono quindi le tante donne sconosciute
come Maria e la rivoluzione contro la ‘ndrangheta, che ”ha sconfitto nelle urne la lunga catena delle indifferenze, gioia e delizia dei clan calabresi”
come Maria Sole Galeazzi, giornalista pubblicista nella redazione di “Latina oggi”, che con impegno combattivo si è trovata a lavorare in un quotidiano di provincia e da un giorno ha dovuto fare i conti con la criminalità organizzata
come Ninetta Di Niscemi “un altezza da bambina e un cuore da leonessa ferita” che porta avanti la sua lotta per dare giustizia al figlio ucciso da coetanei mafiosi
come Suor Carolina, che aveva sempre dato una mano a padre Pino Puglisi, “il prete che smentì con la sua vita e la sua morte il pregiudizio che “”i mafiosi non hanno paura delle prediche”” e che nel 2005 ha fondato un centro proprio nel cuore del potere della “ndrangheta” a Bosco alle pendici dell’Aspromonte. E così molte altre…
I fiori di oleandro come messaggio non solo di bellezza ma anche di impegno femminile, che rende migliore questo paese.