Le donne parlano di violenza

Le donne parlano di violenza

In questa pagina pubblichiamo alcuni brani delle interviste realizzate nel corso del progetto Prenditi per mano. Campagna informativa per contrastare la violenza contro le donne. Un progetto di contrasto alla violenza contro le donne realizzato nel 2010 dall’Associazione BLIMUNDE, con i Comuni di Cernusco S/N, Pioltello, Vimodrone.

Perché le donne sono insicure?

le motivazioni sono tante perché ci si può sentire deboli perché non abbiamo avuto mai situazioni alla pari con chi si confronta con noi. Sul lavoro per esempio o quando sei già mamma devi fare la mamma e non puoi fare altro, invece non è vero e lì ti senti diversa, meno avanti rispetto al compagno.

(…) per quanto riguarda il subire la violenza che non vedo come violenza fisica in questo caso, sono … i sensi di colpa … nel mio caso gioca molto .. del tipo .. se io penso di aver fatto una cosa non del tutto giusta, se poi vengo ripresa, mi si fa notare, oppure vedo qualcosa che non approvo fino in fondo, io non lo faccio presente, sto zitta perché secondo me prima ho sbagliato e quindi il senso di colpa mi schiaccia. … Perché non esco da questo giro? (F1-e)

Perché le donne subiscono violenza?

a me la violenza fa venire in mente la guerra e la guerra che cos’è se non un modo per conquistare, avere più potere? Quando si fa violenza su una persona è perché io ho più potere di te, posso farlo perché sono più forte, devo controllarti. Secondo me è una caratteristica culturale più tipica dell’uomo che della donna, quella di voler affermare il proprio potere (F3-m);
Quando io subisco una violenza reagisco, se non reagisco è perché non ne ho i mezzi: economici e non ho l’attenzione (degli altri intende) perché se una donna scompagina l’ordine che secondo la società è quello che deve essere, ha il deserto intorno. … (F1-r)
(…) però non abbiamo gli strumenti, non siamo allenate come potrebbero essere gli uomini e poi appunto abbiamo tutta la società intorno che ci colpevolizza. La società non vuole che cambi niente, perché deve cambiare? (F 1f)

Cos’è la violenza contro le donne?

È distruttiva perché lascia le donne da sole, le copre di vergogna, le fa sentire diverse da chi la violenza non la subisce.

Subire violenza è quasi una colpa… e anche psicologicamente una si sente inferiore per aver subito una violenza di tipo psicologico e sono proprio quelle che ti fanno sentire inferiore, stupida per averla subita. Quindi è una specie di gatto che si morde la coda (F2-l).
la violenza presuppone la mancanza di rispetto delle persone. … La violenza può essere fisica ma anche più sottile, come affermare il proprio potere su quella persona, di predominio (F3-m).

Le immagini della violenza

Terrore, odio, paura, rancore, disgusto, disprezzo.
(riferendosi alla morte del padre) io non odio, io non ho provato niente, il niente totale e penso che sia la cosa peggiore. … Ho avuto paura di questo niente totale. (…) Il niente è niente. È’ la cosa più brutta di questo mondo. (F3-f)

I luoghi della violenza

La gran parte delle violenze contro le donne avviene tra le mura domestiche ma, spesso, sono indicati i luoghi esterni come quelli che maggiormente “mettono paura”.

Le donne declinano sapientemente quest’apparente contraddizione, imputando ai media e a certi stereotipi culturali l’immagine della violenza come “luogo esterno”, e anche contestualizzando gli avvenimenti:

Penso che le donne possano sentire la paura secondo la loro situazione personale: la persona che vive un contesto familiare insicuro avrà paura anche in casa immagino, se vive una situazione difficile nel lavoro vivrà una situazione di angoscia anche andando al lavoro (F3-m).

Cosa vogliono le donne? E cosa suggeriscono?

Desiderano servizi adeguati, con operatori opportunamente preparati ad accogliere le donne vittime di violenza e molte lamentano la scarsità/assenza di questi servizi sul loro territorio:

creare, a mio giudizio, dei modi (sportelli, telefoni, questi …) accessibili per le donne che si sentono in difficoltà e sole, soprattutto, in modo da non lasciarle da sole, in modo da favorire lo scambio delle informazioni. (F3-p).

Chiedono informazione,

le donne devono sapere con chiarezza quali sono le loro tutele, i loro diritti e riferimenti in materia di violenza. Ma anche quel sapere che aiuta le persone a fare, a cambiare:
innanzitutto spendere più soldi per programmi di questo tipo (rif. al progetto in atto), meno omertà, e più consapevolezza che un abusato può essere un abusante. (…) La violenza non è sempre degli altri, gli altri non sono sempre gli altri, possiamo essere noi (F3-f).

Vogliono un cambiamento educativo e culturale:

La questione culturale, connessa a quella educativa è molto importante:
per me questa è la parte fondamentale: mettere le donne, istruirle fin da piccole, in condizione di scegliere, sapere cosa è giusto per l’uno o per l’altra … (F2-mc)
Anche le famiglie, nel loro piccolo, devono promuovere modelli di parità tra maschi e femmine, di rispetto, condivisione e di scoraggiamento dei comportamenti aggressivi e violenti.

Suggeriscono di costituire dei gruppi di donne volti alla ricerca del lavoro e dello scambio di attività, che possano permettere loro di costruirsi l’indipendenza economica;

Suggeriscono di costruire la solidarietà tra le donne, intesa come momenti collettivi, di auto-mutuo aiuto e anche di azione nel contrasto alla violenza, per la costruzione della consapevolezza di sé e del proprio vissuto, per la promozione di comportamenti e attitudini virtuose:

prendere consapevolezza di sé, avere più autostima, confrontarsi di più con le altre (F2-l);

A cura di Lia Lombardi

Vedi l’abstract della ricerca e la presentazione della campagna

Immagine:
www.repubblica.it/2006/05/gallerie/cronaca/corteo-violenza-donne/1.html