Durante il sesto incontro con gli operatori delle associazioni territoriali, della polizia locale e dei servizi sociali, nell’ambito del progetto
“SCIOGLIERE IL NODO DELLA VIOLENZA DI GENERE. PERCORSI DI FORMAZIONE E AZIONI CONDIVISE PER RAFFORZARE LA RETE TERRITORIALE” ,
abbiamo illustrato e discusso due ricerche - intervento realizzate in seguito ai bandi regionali.
La prima, “Prenditi per mano: Campagna informativa per contrastare la violenza sulle donne e percorsi di educazione all’autostima e all’empowerment femminile”, Bando Regione Lombardia “Piccoli progetti per grandi idee”, era stata sviluppata tra il 2009/2010 dall’Associazione BLIMUNDE in collaborazione con i comuni di Cernusco S/N, Pioltello e Vimodrone, con lo scopo di indagare la percezione e la valutazione della violenza di genere presso le donne residenti nei comuni citati.
A partire dai presupposti che la violenza contro le donne, detta anche violenza di genere, nelle sue varie forme – stupro, violenza domestica, delitti d’onore e traffico di donne – manifesta i suoi alti costi di salute fisica e mentale; che sempre più spesso essa è riconosciuta come un problema di salute pubblica e una grave violazione dei diritti umani fondamentali; che la violenza contro le donne è, ancora oggi, coperta dalla cultura del silenzio e spesso accettata come un “normale aspetto della relazione di genere”, il nostro lavoro fa prima riferimento ai contributi internazionali e nazionali sul tema e poi si concentra sulla ricerca sul campo, con i seguenti obiettivi:
esplorare il livello di percezione della sicurezza del proprio Comune; indagare la conoscenza del fenomeno della violenza di genere nelle sue varie tipologie; quantificare l’incidenza delle esperienze di vittimizzazione; misurare il livello di consapevolezza dei fattori di rischio e di protezione.
La seconda, “Tra autori e vittime: bandire la violenza, abbattere gli stereotipi”, Bando regionale “Progettare la parità in Lombardia”, è stata realizzata nel 2012/2013 in collaborazione con il comune di Rozzano ed altre realtà territoriali come due scuole superiori, associazioni di donne, il CIPM (Centro italiano per la promozione della mediazione). La collaborazione con quest’ultimo è stata fondamentale per la realizzazione di dieci interviste qualitative a sex offender detenuti nel carcere di Bollate e a maltrattanti seguiti dal CIPM presso il “Presidio Criminologico” del Comune di Milano.
La parte qualitativa della ricerca, le testimonianze e i racconti delle e degli intervistati, hanno suscitato molto dibattito e interesse tra gli operatori coinvolti nella giornata formativa. Ciò ha permesso di affrontare i nodi complessi della violenza di genere, di capirne i meccanismi e la loro riproduzione e di riflettere sulle possibili modalità di decostruzione dei medesimi.