Fulvio Evras interverrà alla Biblioteca Civica di Cernusco S/N per presentare la sua ultima opera, “Si fa presto a dire Adriatico”: il libro, che è il primo di una serie di gialli, fa parte di una serie di romanzi ambientati nel Nordest con protagonista l’ispettore Stucky, che, in sella alla sua Morini, percorre la costa croata.
Lungo la strada incontra Ajda, un’affascinante ragazza del posto, che lo scorta in un campeggio naturista e che va via con la promessa di tornare. Sarebbe tutto perfetto, se non fosse che anche in Croazia il sole ha la sua ombra: un delitto irrompe nel sogno della vacanza. Il morto è un Boscolo con la parlata di Chioggia, impiccato sul lato B dell’Adriatico. Stucky non ce la fa a tirarsi indietro: ispettore clandestino in terra straniera, incomincia una sua indagine interrogando cameriere, nudiste triestine, piloti di motoscafi troppo veloci. Senza distintivo, è più facile tuffarsi anima e corpo in questa storia di pesca abusiva, documenti che scottano, arrembaggi, tradimenti.
Fulvio Evras esordisce nel panorama letterario nel 1999, quando vince la XII edizione del premio Italo Calvino con il racconto “La lotteria”, dato alle stampe solo nel 2005. Nel 2006 pubblica “Commesse di Treviso” e successivamente “Pinguini arrosto” (2008), “Buffalo Bill a Venezia” (2009), “Finché c’è prosecco c’è speranza” (2010), “L’amore è idrosolubile” (2011) ed altri volumi negli anni a seguire. Nel 2012 è la volta di “Se ti abbraccio non aver paura”, un libro che racconta il viaggio in moto per le Americhe di un padre con il figlio autistico, con cui vince il Premio Anima, il Premio Viadana giovani e che è decretato libro dell’anno 2012 dagli ascoltatori di Fahrenheit Rai Radio3: sarà poi tradotto in otto lingue e ha dominato a lungo le classifiche dei libri più venduti.
“I romanzi gialli come quello che sarà presentato il 5 aprile – ha dichiarato l’Assessore alle Culture Rita Zecchini – sono importanti perché, oltre alla narrazione della vicenda in sé, raccontano anche il paese e l’epoca in cui si svolgono i fatti. Nei romanzi di Andrea Camilleri, per esempio, il commissario Montalbano commenta quello che avviene a livello politico, analizza la società in cui i personaggi si muovono, si logora pensando a quello che deve essere il ruolo della Polizia nella società in cui vive e deve spesso risolvere dei casi che raccontano la Sicilia, e a volte l’Italia, dei nostri giorni. Questo tipo di romanzi – conclude l’Assessore – può dunque essere un ulteriore spunto per capire meglio la società, la politica e la cultura dei nostri tempi”.