Espatrio figli di genitori separati

Genitori separati ed espatrio minorenni. Informazioni utili

Gentile avvocatessa,

sono separata da mio marito e il Tribunale ha deciso i tempi e modi secondo i quali il mio ex marito potrà vedere nostro figlio di tre anni. Preciso che il padre non è italiano e temo che, mosso dalla rabbia nei miei confronti, possa portare con sé all’estero senza il mio consenso il mio bimbo.

Gentilissima Signora,

ad oggi tutti i minori devono essere muniti di un documento individuale per espatriare e non possono essere più iscritti, come un tempo, sul documento dei genitori; ciò per evitare il pericolo della sottrazione internazionale. Entrambi i genitori, dunque, devono prestare assenso al rilascio del passaporto del minore e nel caso in cui questo manchi occorre adire il Giudice Tutelare affinché, previa valutazione di tutte le circostanze del caso concreto, rilasci il nulla osta.

La normativa inerente le modalità di espatrio è, dunque, diventata più stringente nel corso degli ultimi anni e il codice penale (art. 574 bis c.p.) oltre che le numerose convenzioni internazionali puniscono la sottrazione di minore creando istituzioni ad hoc che tutelano il genitore costretto ad affrontare tali difficoltà.

Presti attenzione a che, nei periodi in cui il padre (genitore non affidatario) tiene con sé il minore, non lo trattenga oltre il periodo stabilito e nel caso in cui abbia fondato timore che possa porre in essere tale tipo di reato richieda immediatamente al Tribunale competente un provvedimento che vieti l’espatrio.

I miei più cordiali saluti

Avv. D.M. (Sportello donna Cernusco s/N)

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Fratellino o sorellina?

Fratellino o sorellina? Una bibliografia per i piccoli che “aspettano”
Una sorellina per Camilla
Nicolò desidera un fratello
Fior di giuggiola
Quando sono nato
Capricetto rosso vuole un fratellino
La principessa numero due

… e tanti altri libri da leggere insieme in questa bibliografia a cura della biblioteca pubblica di Cernusco s/N
Scarica la bibliografia
 

Image: '11th July: Joseph & bump'
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Gruppi Mamme con esperto

Da lunedì 7 Gennaio riprendono i Gruppi mamme organizzati dall’associazione EcceMamma. Ci si trova ogni lunedì mattina dalle 10 alle 12, con le mamme e i bimbi 0-3, presso la ludoteca di Enjoy Center in via Buonarroti, 44.

Quest’anno c’è una novità: “Gruppi Mamme con esperto”. Ad alcuni incontri parteciperanno infatti degli esperti di psicologia, puericultura, educazione, famiglia e altri temi.

L’associazione invita tutte e tutti a partecipare alla selezione degli argomenti votando quelli che vi interessano maggiormente. Per votare compila il questionario online.

 I gruppi mamme sono ad accesso gratuito.

Buon Natale a chi?

Il Natale dei figli di genitori separati. “Vorrei addormentarmi e risvegliarmi dopo l’Epifania quando tutto sarà finito”. Con queste parole Simona apre uno degli ultimi colloqui allo Sportello Donna. Simona ha quarantadue anni, è mamma di Greta, sei anni e quest’anno per la prima volta non potrà trascorrere la giornata del Natale insieme alla sua bambina.

“L’anno scorso, era il primo anno che non lo passavamo tutti e tre insieme, però almeno Greta era con me, quest’anno tocca a lui, al papà”.

Non vuole, piange e non accetta che Greta, in un giorno così importante per la famiglia, sia altrove; non vuole che la figlia vada a casa del padre e della sua nuova compagna, non vuole perché fa male. Fantastica su quale scusa potrebbe fornire all’ex compagno pur di tener con sé la figlia …

“potrei dirle che ha la febbre e quindi è meglio che stia a casa, oppure che proprio in quell’occasione arriverà un lontano parente che vorrebbe rivedere Greta…”.

Non molla, cerca disperatamente qualche scusa che possa essere credibile. Durante l’incontro riflettiamo insieme anche delle possibili aspettative, pensieri, desideri di Greta in merito alla giornata del Natale e a come potrebbe sentirsi la piccola ad andare a festeggiare con il ramo familiare paterno. Simona si ferma, ci pensa e poi sospira:

“credo che non sarebbe un gran problema per lei, si tratterebbe di mangiare con il suo papà, ricevere un sacco di regali da tutti i parenti e poi ci sarebbero anche i cuginetti con cui giocare ai nuovi giochi”.

Ecco che guardando da un’altra posizione, da quella della diretta interessata, la bambina, tutto assume un altro aspetto, meno complesso e forse anche meno doloroso.

La fatica è sempre la stessa, anche nel giorno di Natale, essere attenti e costanti nel distinguere i propri bisogni, i propri desideri da quelli della figlia, escludendo il più possibile quell’emotività connessa al disagio di non essere più coppia.

È compito di entrambi i genitori, nel limite del possibile, salvaguardare anche il ruolo dell’altro genitore, perché è diritto della figlia beneficiare dell’affetto e della presenza di entrambi, senza cadere in sensi di colpa o conflitti di lealtà. Il miglior regalo per i figli di genitori separati non è tanto che i genitori ritornino insieme, ma che smettano di ‘farsi la guerra’, usando come arma da fuoco gli stessi bambini.

Dr.sa Chiara Bertonati, psicologa e psicoterapueta dello Sportello donna di Cernusco s/N.

Sindrome da alienazione parentale

Sindrome da Alienazione Parentale. Forse una moda, una follia, un’etichetta, un’idea perfetta… davvero esistono professionisti di diverse categorie, sia psicologiche, sia giuridiche che si fidano e affidano a simili affermazioni? Il parere della psicologa dello Sportello donna di Cernusco s/N sulla Sindrome da Alienazione parentale.

Ricordo Pamela, la mamma di Patrizio sei anni e mezzo. Pamela non è mai stata sposata con Luciano, il padre di Patrizio. All’inizio Luciano non avrebbe neanche dovuto riconoscerlo, poi quando è nato la nonna materna ha detto a Pamela: “Chiama Luciano digli che suo figlio è uguale a lui e che deve riconoscerlo”. Pamela così ha fatto. Da quel momento i neo-genitori hanno tentato un breve periodo di convivenza, ma con scarso successo, infatti dopo qualche mese il padre è andato a vivere altrove iniziando una nuova relazione di coppia.

Luciano si interessava al suo bambino, trascorreva del tempo con lui, gli comprava dei regali.

A poco a poco però Patrizio manifestava sempre più difficoltà nel trascorrere del tempo con il padre fino a tal punto da non voler più stare i weekend presso la sua casa. E Pamela? Pamela era preoccupata e non capiva cosa stesse succedendo. Ripeteva in continuazione a Patrizio che ‘doveva andare da suo padre, perché era sua padre’, ma lui non ne volava sapere; ogni qualvolta che arriva Luciano a prenderlo piangeva, urlava e si attaccava alla madre. Pamela si è rivolta allo Sportello Donna.

Attraverso il lavoro psicologico è stato possibile attribuire un senso al comportamento di Patrizio, infatti il bambino aveva colto perfettamente la fatica della madre nel rimanere sola tutte le volte che lui avrebbe trascorso i weekend dal padre e di come fosse poi in ansia nel non vederlo.

Pamela sarà stata una madre alienante? Chissà, personalmente posso dire di avere incontrato solo una madre molto addolorata per aver perso un compagno, confusa dalle reazioni del figlio, spaventata dal vuoto della solitudine e alle prese con tutte le sue fragilità personali. Dubito che modalità punitive e restrittive, così come proposto da Gardner

“il tribunale deve stabilire un sistema di sanzioni efficaci che non deve esitare ad infliggere al genitore alienante, qualora tenti di sabotare il programma terapeutico concordato con lo psicoterapeuta. Le sanzioni sono di grado crescente,fino ad arrivare al carcere”*,

avrebbero portato ad un cambiamento nell’interesse del minore e a benessere di tutti e tre.

Sottolineo inoltre la gravità delle seguenti indicazioni proposte nel modello di Gardner

“il terapeuta dovrebbe ignorare le lamentele del bambino deve avere la pelle dura ed essere in grado di tollerare le grida e le dichiarazioni sul pericolo di maltrattamento”**

atteggiamento rischioso, poiché potrebbe portare alla negazione da parte del professionista di possibili situazioni di abuso. E anche nel caso in cui non fossero reali, non ci chiediamo come mai il bambino le urli?

Trovo questa punteggiatura delle relazioni familiari aggressiva e irriverente nei confronti della sofferenza che interessa bambini e adulti.

Dott.ssa Chiara Bertonati, Psicologa e Psicoterapeuta

Sportello donna Cernusco s/N

* Sazzullo M. “La sindrome di alienazione genitoriale (PAS):psicopatologia e abuso dell’affidamento nelle separazioni. Interventi di confine tra psicologia e giustizia.” LINK, n. 8, gennaio 2006, pp. 6-18.

**Crisma M. et al. 2007 “L’occultamento delle violenze sui minori: il caso della sindone da alienazione parentale” Rivista di sessuologia, 31(4), pp. 263 – 270.

Crediti immagine
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Voci e volti dei genitori oggi

Per il Progetto Crescere Padri, “Voci e volti dei genitori oggi, dibattito aperto tra racconti, domande, ricordi”. Con Stefano Errico e Lia Lombardi. Giovedì 3 maggio, ore 21.00, Scuola primaria di Via Manzoni, 2, Cernusco sul Naviglio.
Per informazioni: Ufficio cooperazione internazionale, tel. 029278401, email: giorgio.borrelli[at]comune.cernuscosulnaviglio.mi.it
Iniziativa dell’Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Cernusco, organizzata con Associazione Blimunde
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