Siamo capaci di creare una relazione rispettosa dell’unicità dell’altro/a?
Sappiamo coltivare un amore libero?
Può capitare che la relazione si trasformi nel luogo in cui cercare appagamento per i propri bisogni, in cui cercare guarigione dalle proprie ferite, riempimento dei propri vuoti. Quando la relazione viene costruita a partire da queste fondamenta, l’altra persona viene vista come “strumento per il proprio bisogno”, perde la sua individualità, la sua unicità. Accade quindi che l’altro venga costantemente e alternativamente idealizzato e svalutato, viene sprecato molto tempo ed energie per cambiare l’altro, per cercare di modificare i suoi comportamenti, i suoi atteggiamenti e le sue idee. Ci si innamora dell’idea idealizzata che abbiamo dell’altra persona, sperando che l’altro possa aderire perfettamente a questo ideale e rimanendo frustrati, delusi e arrabbiati quando ciò non accade.
Ma L’amore è prima di tutto individualità. Due persone instaurano un rapporto sano quando le proprie individualità si accettano, si comprendono, si rispettano e si completano a partire dalle proprie unicità.
Attraverso le parole di Monica Grando proviamo a scoprire cosa significa vivere una relazione che coltivi un amore libero e rispettoso.
“Non ti voglio scegliere perché tu soddisfi un mio bisogno. Voglio sceglierti ogni giorno mentre osservo il tuo risveglio.
Non voglio essere la tua ancora di salvezza. Voglio che tu stia a galla da solo ma che resti comunque attaccato a me. Perché desideri farlo, perché senti che potresti tranquillamente prendere il largo e saresti comunque felice ma vuoi condividere la tua felicità con la mia.
Non voglio essere la tua ossessione ma voglio che tu sappia che ogni giorno mi troverai qua. Non voglio pensare che starò meglio con te che da sola. Voglio essere certa che potrei stare comunque bene anche se tu chiudessi quella porta ma so che ora voglio te e ti scelgo ogni istante.
Voglio che tu ti senta libero di essere te stesso e voglio essere libera di mostrarmi così come sono, imperfetta ma vera.
E voglio che in silenzio osservi i miei difetti e che ci lavori su perché sono i tuoi.
Voglio vedere in te uno specchio per vedere quelle parti di me che sto rifiutando ma non voglio rinfacciarti i tuoi difetti, voglio piuttosto osservali in me e modificarli.
Voglio che tu sappia che non mi appartieni e che io non sono tua ma vogliamo essere noi. Qualcosa in più di due unità che sanno stare sole ma sanno di poter fare meglio insieme.
Voglio essere la tua opportunità di curare le ferite che hai subito e voglio che tu sia la mia occasione per imparare quell’amore che non ho mai ricevuto.
Voglio che tu sappia che ho vissuto senza te e che potrò vivere ancora senza di te ma sono qua per noi.
Voglio che tu ti senta libero in ogni istante di voltarmi le spalle.
E voglio essere libera di andare in cerca della mia strada.
Perché siamo anime complete ma che si fanno compagnia. Onorando la sacralità che ognuno di noi rappresenta ma soprattutto quella sacralità che la coppia che siamo manifesta in questa vita.”
Monica Grando
Articolo a cura di
Dott.ssa Noemi Sirtori, psicologa.