Tag bambini

Nati per leggere

Dal primo ottobre riparte Nati per leggere alla Biblioteca civica di Cernusco.

Ogni martedì, dalle 10 alle 12

il personale della biblioteca accoglierà bambini e bambine nella sala ragazzi Magolib(e)ro e suggerirà agli adulti che li accompagnano le letture adatte ai più piccoli.

“La prima fase di sperimentazione del progetto – ha spiegato l’Assessore all’Educazione Rita Zecchini – ha avuto ottimi risultati. Con l’ASL stiamo preparando un protocollo d’intesa con cui si vuole implementare  il coinvolgimento all’iniziativa dei neo-genitori che frequentano ambulatori e consultori pediatrici, perché questi sono ‘luoghi strategici’. Il personale specializzato della Biblioteca comunale si renderà disponibile ad illustrare la valenza del progetto anche in questi luoghi.Organizzeremo, inoltre, degli incontri informativi con esperti pedagogisti, medici ed educatori per supportare tutti i neo-genitori e le altre figure parentali, come nonni e zii, che volessero seguire il progetto e confrontarsi in un contesto pubblico su tali tematiche”.

Accompagnare precocemente i bambini alla lettura, infatti, può rappresentare una strategia educativa e una significativa occasione per lo sviluppo affettivo e cognitivo.

L’Assessore Zecchini cita, infine, la filastrocca dei «Nati per leggere» di Bruno Tognolini perché chiamare per nome ogni cosa, significa fare realtà, mettere al mondo mondi di esistenza: «Leggimi subito, leggimi forte / Dimmi ogni nome che apre le porte / Chiama ogni cosa, così il mondo viene / Leggimi tutto, leggimi bene / Dimmi la rosa, dammi la rima / Leggimi in prosa, leggimi prima».

Per avere più informazioni sull’iniziativa è possibile chiamare lo 02.9278299 dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 18.

Il diritto all'educazione comincia all'asilo

Liste d’attesa, anticipi, mancati indicatori di qualità e riforme sospese. Anna Acampora, educatrice, denuncia i problemi della scuola dell’infanzia, sede primaria e fondante del diritto all’educazione, di cui poco si parla
Occorre riconoscere la frequenza alla scuola dell’infanzia come “diritto all’educazione” (andrà scritto a caratteri cubitali in una nuova legge), con le necessarie coperture finanziarie, con un dignitoso e condiviso progetto culturale che ne metta al sicuro il suo carattere pienamente educativo.

Un pesante silenzio è sceso sull’importanza della scuola dell’infanzia italiana se non per l’assenza di posti e di insegnanti.

Ma portiamo l’attenzione anche sui bambini: dopo gli squilli di tromba degli anni Novanta (con l’impegno sui Nuovi Orientamenti, i progetti di sperimentazione Ascanio ed Alice, le promesse di un riconoscimento definitivo del carattere di “prima scuola”), la scuola dell’infanzia vive con disincanto la stagione della “riforma” avviata con la legge 53/2003.
Oltre ad aver messo all’angolo Orientamenti, quelli del 1991, unanimemente apprezzati, l’unico elemento di novità si presenta come molto discutibile.

Si tratta del doppio anticipo: quello dei bambini di 2 anni e 4 mesi alla “materna”; quello dei bambini di 5 anni e 4 mesi all’elementare. Esclusa dagli esperti e dai pedagogisti, la proposta è diventata troppo in fretta legge (tanto è vero che stenta ad essere applicata) e gli stessi genitori appaiono molto tiepidi nei confronti di tale possibilità.

Comunque, si manifestano differenze fortissime nelle scelte delle famiglie, che sembrano dipendere più da fattori contingenti (l’esistenza o meno di asili nido, la presenza di una scuola materna qualificata, la comparazione dei costi, la vicinanza delle strutture), piuttosto che convinzioni ben maturate a favore dei bisogni “personalizzati” dei propri figli.

Il rischio è che l’anticipo tenti di rispondere a domande sociali reali (come è la richiesta di servizi educativi per i bambini al di sotto dei tre anni), senza effettive garanzie di qualità della risposta che si offre.

Pensiamo ad esempio agli “anticipi” nella materna. Tutto sembra essere lasciato al caso (ci sono posti liberi? Il Comune è d’accordo?) senza un serio ripensamento delle condizioni di accoglienza per bambini di età così delicata. Ad esempio, in fatto di spazi (esistono gli “angoli morbidi?), di tempi di cura per l’autonomia (dall’uso dei bagni ai pasti), di personale adeguato (nei rapporti numerici e nelle competenze).
Sarebbe stato necessario sperimentare seriamente tutto ciò, mentre allo scadere dei tre anni “sperimentali” (2005-06) nulla sta avvenendo, anzi non c’è nemmeno certezza di quanti bambini al di sotto dei tre anni frequentino oggi le scuole dell’infanzia (statali, comunali, paritarie e private). E nessun serio confronto è stato promosso sui modelli organizzativi che consentirebbero di rispondere alla domanda delle famiglie (dai nidi alle sezioni “ponte”-primavera, ai servizi educativi alternativi). La stesso ANCI chiedeva (l’associazione dei Comuni italiani) una seria verifica prima di dare il via libera definitivo all’anticipo.
Anche la “fuga” dei 5enni verso la scuola primaria (ma il fenomeno riguarda solo alcune regioni del Sud) sembra mettere in crisi l’identità pedagogica e la credibilità della scuola per i bambini dai 3 ai 5 anni. Quasi a rimarcare il suo essere “servizio residuale” rispetto al ventaglio di scelte private delle famiglie. Con il paradosso che nelle città del Nord (con tassi di natalità in incremento e immigrazione in espansione) spesso non si è in grado di accogliere le richieste di frequenza, mettendo a rischio un principio che sembrava ormai una conquista irreversibile. Ma si sa, come scrivono candidamente i Ministri nella circolare annuale sugli organici, la scuola dell’infanzia non è obbligatoria, quindi… si tenga le liste d’attesa.
Questa fotografia della “scuola reale” ci dice quali siano le esigenze per la “generalizzazione” e la “qualificazione” della scuola dell’infanzia (belle parole al vento che si trovano nelle leggi). Occorre riconoscere la frequenza alla scuola dell’infanzia come “diritto all’educazione” (andrà scritto a caratteri cubitali in una nuova legge), con le necessarie coperture finanziarie, con un dignitoso e condiviso progetto culturale che ne metta al sicuro il suo carattere pienamente educativo.

Nel frattempo, però, la scuola “militante” non può attendere con le mani in mano il suo futuro “riscatto”. Anche perché una “buona” scuola dell’infanzia già esiste in molte realtà e va “scoperta”, valorizzata, aiutata. Lo Stato, le Regioni (che ora hanno iniziativa legislativa), i Comuni, le Università, le associazioni, devono fare la loro parte.

Occorre che siano garantite, a livello normativo, alcune condizioni per il miglioramento del servizio.
Occorre, in altre parole, che siano finalmente definiti gli indicatori di qualità che devono essere assicurati da tutte le scuole del sistema integrato (quello avviato con la legge 62/2000 sulla parità), in fatto di:

  • standard orari ottimali (es. una fascia di 35-40 ore settimanali);
  • rapporti numerici compatibili con la qualità di buone relazioni educative;
  • garanzia di fasce pregiate di “compresenza” tra i docenti;
  • qualità dell’edilizia, degli ambienti e delle attrezzature;
  • profili professionali del personale educativo e di assistenza.

Siamo convinti che il mancato successo formativo, che tanto ci preoccupa quando “esplode” a 14-15 anni (con disagio, dispersione, scarsa motivazione e cattivi risultati dei nostri adolescenti), si contrasta solo con una scuola di qualità per tutti i bambini, a partire dai 3 anni. Allora, è tanto più necessario che si torni a parlare (nei documenti, nelle proposte, nelle leggi finanziarie) della nostra scuola dell’infanzia.
Insomma, è l’ora di riaprire l’agenda degli impegni concreti, troppo incautamente chiusa dai governanti.
Anna Acampora, educatrice esperta nel campo del sostegno alla genitorialità e nella progettazione in rete dei servizi alla famiglia e della Prima Infanzia. Fondatrice dell’Associazione Eccemamma e dell’Associazione A33-Cernusco sul Naviglio, La Compagnia dell’Orso di Pioltello.
 
 

Image: 'i cant hear you'
www.flickr.com/photos/73645804@N00/2574824768
Found on flickrcc.net

Sindrome da alienazione parentale

Sindrome da Alienazione Parentale. Forse una moda, una follia, un’etichetta, un’idea perfetta… davvero esistono professionisti di diverse categorie, sia psicologiche, sia giuridiche che si fidano e affidano a simili affermazioni? Il parere della psicologa dello Sportello donna di Cernusco s/N sulla Sindrome da Alienazione parentale.

Ricordo Pamela, la mamma di Patrizio sei anni e mezzo. Pamela non è mai stata sposata con Luciano, il padre di Patrizio. All’inizio Luciano non avrebbe neanche dovuto riconoscerlo, poi quando è nato la nonna materna ha detto a Pamela: “Chiama Luciano digli che suo figlio è uguale a lui e che deve riconoscerlo”. Pamela così ha fatto. Da quel momento i neo-genitori hanno tentato un breve periodo di convivenza, ma con scarso successo, infatti dopo qualche mese il padre è andato a vivere altrove iniziando una nuova relazione di coppia.

Luciano si interessava al suo bambino, trascorreva del tempo con lui, gli comprava dei regali.

A poco a poco però Patrizio manifestava sempre più difficoltà nel trascorrere del tempo con il padre fino a tal punto da non voler più stare i weekend presso la sua casa. E Pamela? Pamela era preoccupata e non capiva cosa stesse succedendo. Ripeteva in continuazione a Patrizio che ‘doveva andare da suo padre, perché era sua padre’, ma lui non ne volava sapere; ogni qualvolta che arriva Luciano a prenderlo piangeva, urlava e si attaccava alla madre. Pamela si è rivolta allo Sportello Donna.

Attraverso il lavoro psicologico è stato possibile attribuire un senso al comportamento di Patrizio, infatti il bambino aveva colto perfettamente la fatica della madre nel rimanere sola tutte le volte che lui avrebbe trascorso i weekend dal padre e di come fosse poi in ansia nel non vederlo.

Pamela sarà stata una madre alienante? Chissà, personalmente posso dire di avere incontrato solo una madre molto addolorata per aver perso un compagno, confusa dalle reazioni del figlio, spaventata dal vuoto della solitudine e alle prese con tutte le sue fragilità personali. Dubito che modalità punitive e restrittive, così come proposto da Gardner

“il tribunale deve stabilire un sistema di sanzioni efficaci che non deve esitare ad infliggere al genitore alienante, qualora tenti di sabotare il programma terapeutico concordato con lo psicoterapeuta. Le sanzioni sono di grado crescente,fino ad arrivare al carcere”*,

avrebbero portato ad un cambiamento nell’interesse del minore e a benessere di tutti e tre.

Sottolineo inoltre la gravità delle seguenti indicazioni proposte nel modello di Gardner

“il terapeuta dovrebbe ignorare le lamentele del bambino deve avere la pelle dura ed essere in grado di tollerare le grida e le dichiarazioni sul pericolo di maltrattamento”**

atteggiamento rischioso, poiché potrebbe portare alla negazione da parte del professionista di possibili situazioni di abuso. E anche nel caso in cui non fossero reali, non ci chiediamo come mai il bambino le urli?

Trovo questa punteggiatura delle relazioni familiari aggressiva e irriverente nei confronti della sofferenza che interessa bambini e adulti.

Dott.ssa Chiara Bertonati, Psicologa e Psicoterapeuta

Sportello donna Cernusco s/N

* Sazzullo M. “La sindrome di alienazione genitoriale (PAS):psicopatologia e abuso dell’affidamento nelle separazioni. Interventi di confine tra psicologia e giustizia.” LINK, n. 8, gennaio 2006, pp. 6-18.

**Crisma M. et al. 2007 “L’occultamento delle violenze sui minori: il caso della sindone da alienazione parentale” Rivista di sessuologia, 31(4), pp. 263 – 270.

Crediti immagine
Image: 'where do I fit in?where do I fit in?
Found on flickrcc.net

Il tempo della vita e il tempo della fine. Letture per bambini.

Il tempo e la finitezza dell’essere umano, l’esperienza di un lutto e della morte. Quali parole usare con bambini e bambine? La biblioteca di Cernusco s.N. offre una valida guida ai libri per bambini fino a 10 anni.

Nei bambini, soprattutto nei più piccoli, il concetto di tempo non è ancora acquisito

Per questo amano i rituali che scandiscono le loro giornate. Le abitudini li fanno sentire sicuri perché vivono al presente.
Nel nido e nella scuola dell’infanzia le giornate sono scandite in modo tale che c’è un momento per tutto: gioco, pasto, nanna e ritorno a casa, di conseguenza fine della giornata scolastica.
Rituali e ritmi tipici che bambini e bambine fino ai 4 anni possono ritrovare nei personaggi dei libri di Eric Hill, che vedono il cane Spotty come protagonista (Fabbri edizioni).
Sempre ai più piccoli è dedicato Il mio primo libro del tempo, Fabbri edizioni. Il tempo nei bambini non è basato sul concetto di durata, le ore dell’orologio; ma sulla successione del tempo vissuto e percepito. Su questo presupposto il libro illustra tra le altre cose, i concetti di giornata come scansione di momenti, il risveglio, la pappa, la nanna, e degli oggetti legati ad essi.
 

A 4-5 anni la successione del tempo inizia ad essere non solo giornaliera ma anche settimanale.

Aiutiamoli con esempi concreti del tipo: oggi si disegna, domani si va in biblioteca e sabato e domenica al mare, in questo modo si fa comprendere che ogni giorno fa parte di una successione di giorni che formano una settimana, che ha lo stesso un inizio e una fine. Come lettura utile per accompagnare nella strutturazione delle percezioni sensoriali suggeriamo:
I folletti della settimana e I tesori delle 4 stagioni, entrambi di G.Mantegazza e C. Michelini, La Coccinella, e I giorni della settimana di P. Nencini, Giunti
La notte è un’incognita dove i piccoli perdono il contatto con la realtà.
Ecco perché alcuni faticano ad addormentarsi. Il rituale della storia della buonanotte non può che essere positivo. Accompagnamoli con dolcezza alla fine del giorno con le Storie da un minuto, A. Casalis.e M. Wolf,. Dami,
Io di notte non faccio la nanna, L. Nemet-Pier, .Magi,
Il bambino e la notte di M. Barisone, Vita nuova,
Prova con una storia di A. Oliverio Ferraris, Rizzoli

Alle elementari

Nella scuola elementare, per approcciare alla storia, si usa la “linea del tempo” nelle prime classi per spiegare giorno mese e anno, in seguito per collegare gli avvenimenti successi nel passato.

Il racconto della fine

Ma come spiegare ad un bambino il concetto di morte che rappresenta per l’essere umano la fine della vita?
Ciò che è in grado capire riguardo la morte è legato alla sua età. È stato dimostrato che prima dei cinque anni il bambino riesce a concettualizzare la morte come assenza. E’ fra i cinque e i dieci anni che prende forma il concetto di morte.
I bambini più piccoli si sentono confusi e non comprendono del tutto cosa sta accadendo ed è necessario quindi coccolarli maggiormente e far sentire loro la nostra presenza.
La reazione ad un lutto tipica nei piccoli può essere una regressione delle competenze già acquisite, ad esempio il controllo degli sfinteri o una maggiore irritabilità.
Tra i 3 e i 5 anni la morte è vista come uno stato reversibile,” la bella addormentata” si sveglia dal sonno, Biancaneve baciata dal principe torna alla vita nonostante la mela avvelenata, l’eroe del cartone cade nel burrone e torna per nuove avventure (Willy il coyote).
Quando la morte li interessa da vicino vivono intensamente la perdita perché sono in grado di capire cosa sia la sofferenza.
Il bambino comprende la morte come elemento universale solo a partire dai 7 anni, collegandola inoltre all’interruzione delle funzioni vitali (cessazione del battito cardiaco, respiro, assenza di movimenti) e che la fine della vita non è dovuta solo alla vecchiaia, ma anche a malattie e incidenti.
Comprende che tutti prima o poi devono morire e che l’assenza delle funzioni vitali ne determina l’irreversibilità (10 anni circa).
Ecco qualche libro utile per aiutare gli adulti ad affrontare il tema della morte e della perdita con i bambini di questa età:
Tornerà? Come parlare della morte ai bambini M. Varano, Ed EGA
Le Fiabe per affrontare i distacchi della vita, di E. Benini e G. Malombra, Franco Angeli
Aiutare i bambini …a superare lutti e perdite di Sunderland M. Sunderlat M. Centro studi Erikson
La Stellina. “Il Quarto libro di banana” di A. Rauch, La Biblioteca
Il nonno non è vecchio di D. Zilotto, Feltrinelli Kids
Alberi d’oro e d’argento di A. Melis, Mondadori
Il mare del cielo di C. Zanotti, San Paolo
Soledad e la nonna di B. Muller, Nord-Sud
Mio nonno era un ciliegio di A. Nanetti, Einaudi Ragazzi.
 Gocce di voce, Fatatrac edizioni lo consigliamo anche se non parla direttamente della fine. E’ un libro sulla ciclicità della vita. Raccoglie poesie per bambini scritte da sette poeti che ci mostrano l’importanza delle parole come suono, dove il ciclo della vita percorre il cammino del fiume dalla sorgente alla foce. Un fiume che proprio come un bambino cresce e cambia seguendo percorsi che da sorgente lo fanno torrente, cascata e infine mare.
 
A cura della Biblioteca comunale di Cernusco s. N
 

Crediti immagine: http://www.darioianes.it/galleria/gallery.php?dir=6137-393-8&size=full&image=3

La gelosia del primogenito

L’arrivo di un fratellino o di una sorellina porta ansie paure e gelosia nei figli e alle figlie più grandi. Come affrontarle?

Vanessa ha quasi cinque anni, frequenta l’ultimo anno della scuola d’infanzia e da quando è arrivata Carolina, sua sorella, le capita spesso di avere delle manifestazioni di rabbia, grida, batte i pugni sul tavolo e i suoi ‘capricci’ sono diventati più frequenti.

Silvana, la mamma è molto preoccupata e in parte infastidita dalle reazioni di sua figlia: “Non la riconosco più! Fino a poco tempo fa era così amabile, tranquilla e ubbidiente e adesso non so proprio che atteggiamento tenere nei suoi confronti. Ho provato ad assecondarla, a sgridarla, ad ignorarla … ma non serve a nulla”.

Queste sono le parole di una mamma affaticata e disorientata dal sovraccarico fisico ed emozionale, connesso alla fase di vita che sta affrontando, e che non riesce a comprendere a fondo il significato della rabbia della sua bambina.

La percezione di non poter essere di aiuto a Vanessa, crea in Silvana un cocktail di emozioni negative tristezza, senso di impotenza e rabbia che contribuiscono a creare ‘distanza’ nella relazione con la figlia. Silvana ha bisogno di aiuto, è per questo che si rivolge allo Sportello Donna insieme a Sebastiano, il marito, anche lui disarmato di fronte ai comportamenti della figlia primogenita.

Attraverso i colloqui con la coppia di genitori è stato possibile ricostruire il significato della rabbia di Vanessa; è emerso come la rabbia fosse una modalità, utilizzata dalla bambina, per esprimere la sua paura per la ‘perdita’. Infatti un cambiamento, come l’arrivo di una nuova sorellina all’interno della famiglia, attiva inevitabilmente vissuti emotivi in tale direzione: perdita del senso di onnipotenza infantile, perdita dell’amore esclusivo dei propri genitori, perdita della quantità e a volte anche della qualità del tempo trascorso con i propri genitori,… e talvolta questi cambiamenti potrebbero portare i bambini, soprattutto i più piccoli, a sviluppare il timore di poter perdere ‘l’amore’ dei genitori.

Ecco che la tristezza connessa a queste rinunce e la paura di perdere il bene di mamma e papà portano Carolina a manifestare il suo ‘dolore’ attraverso atteggiamenti caratterizzati da rabbia. Nel momento in cui Silvana e Sebastiano hanno iniziato a leggere i comportamenti della figlia, non più come degli attacchi personali, ma come una manifestazione di malessere, la distanza nella relazione con Carolina si è attenuata e, a seguito di alcune indicazioni psico-educative, le manifestazioni di rabbia sono gradualmente diminuite, fino a diventare degli eventi sporadici ed isolati.

Dott.ssa Chiara Bertonati – Psicologa – Psicoterapeuta
Sportello donna di Cernusco S/N
 
Crediti immagine: Nadia Magnabosco, http://www.women.it/oltreluna/nadiamagnabosco.htm

Eccemamma settembre e ottobre a Cernusco

Torna Eccemamma con tante proposte a settembre e ottobre, per un calendario ricco di nuove iniziative.

“Tararì tararera. Letture animate in lingua italiana, inglese e piripù”

Sabato 22 Settembre, ore 15 in piazza Matteotti: “Tararì tararera. Letture animate in lingua italiana, inglese e”. A cura dell’associazione Eccemamma e della scuola di inglese per bambini Helen Doron. Per maggiori informazioni clicca qui.

Bambini in Città

Sabato 29 settembre, ore 10 e ore 15 in Vecchia Filanda “Bambini in Città”. Caccia al tesoro e concorso fotografico per bambini alla scoperta di Cernusco. A cura dell’Associazione culturale Talentiincircolo. EcceMamma sarà presente in Vecchia Filanda con un banchetto e con giochi e animazioni per i piccoli fotografi e i loro fratellini.

Sabato 13 ottobre, ore 15,30 in Vecchia Filanda, Premiazione e festa di “Bambini in Città”.

Per questa iniziativa Eccemamma ha bisogno di volontari che abbiano voglia di guidare i piccoli fotografi esploratori per le strade della città o che possano dare una mano in altri modi.

Maggiori informazioni qui.

Attenzione! L’incontro di sabato 27 ottobre è stato cancellato:

“Vaccinazioni: chiariamoci le idee! Due pediatri, un moderatore e le vostre domande. Per vaccinare informati i vostri figli.”

Sabato 27 ottobre, dalle ore 9,30 alle 11,30, presso la Sala Conferenze di Enjoy Center, EcceMamma è orgogliosa di presentare la Conferenza dal titolo “Vaccinazioni: chiariamoci le idee! Due pediatri, un moderatore e le vostre domande. Per vaccinare informati i vostri figli.”

Si confronteranno con le domande dei genitori le Dott. Ronchi e Bosi, specializzate in pediatria. Moderatrice la Dott.ssa Filomena D’Agrosa.

Mandateci dubbi e quesiti, e noi li sottoporremo all’attenzione delle specialiste che interverranno e ne faremo materia di confronto. Maggiori informazioni qui.

 Nel corso della Conferenza i bambini potranno accedere alla Ludoteca di Enjoy Center con la tariffa EcceMamma.

APPUNTAMENTI FISSI

Dal 17 settembre torna l’appuntamento con i Gruppi mamme: TUTTI i lunedì mattina dalle 10 alle 12, ci troviamo, con le mamme e i bimbi 0-3, presso la ludoteca di Enjoy Center in via Buonarroti, 44. Accesso gratuito per tutti i soci e loro cuccioli.

Dal 21 settembre torna EcceBruco: TUTTI i venerdi pomeriggio dalle 17 alle 18,30, ci troviamo in Piazza Gavazzi (Bruco), zona giochi. Approfittiamo degli ultimi venerdì di bel tempo e di luce.

Maggiori dettagli sul sito www.eccemamma.it, dove c’è anche la lista delle convenzioni per le associate e gli associati.

Appuntamenti di Eccemamma a luglio

Giovedì 5 Luglio dalle 21 alle 23,30 in occasione di Shopping sotto le stelle, l’associazione EcceMamma sarà presente in piazza Padre Giuliani con il suo banchetto. Una bella occasione per incontrarle, se uscite a fare una passeggiata dopo cena, in cerca di un pò di refrigerio dalla calura estiva.
Gruppi mamme: TUTTI i martedì mattina di luglio dalle 10 alle 12, con le mamme e i bimbi 0-3, presso la piscina all’aperto di Enjoy, nella zona all’ombra dietro il bar.
EcceBruco: TUTTI i venerdi pomeriggio di luglio dalle 17 alle 18,30 in Piazza Gavazzi (Bruco), zona giochi.
dettagli sul sito www.eccemamma.it.

Sesso e genere letture per ragazzi e ragazze

Le nuove proposte della biblioteca pubblica di Cernusco si rivolgono, questa volta, alle giovani lettrici e ai giovani lettori e ai loro genitori. Un elenco di libri per riflettere, da leggere e far leggere a bambini e ragazzi sull’identità.

Sex e gender / sesso e genere

Tradizionalmente gli individui vengono divisi in uomini e donne sulla base delle loro differenze biologiche. Nel sentire comune, infatti, il sesso e il genere costituiscono un tutt’uno. Gli studi di genere propongono invece una suddivisione, sul piano teorico-concettuale, tra questi due aspetti dell’identità:

Il sesso (sex) costituisce un corredo genetico, un insieme di caratteri biologici, fisici e anatomici che producono un binarismo maschio/femmina;

il genere (gender) rappresenta una costruzione culturale, la rappresentazione, definizione e incentivazione di comportamenti che rivestono il corredo biologico e danno vita allo status di uomo/donna.

Il genere è un prodotto della cultura umana e il frutto di un persistente rinforzo sociale e culturale delle identità: viene creato quotidianamente attraverso una serie di interazioni che tendono a definire le differenze tra uomini e donne.

In sostanza, il genere è un carattere appreso e non innato. Maschi e femmine si nasce, uomini e donne si diventa.

I consigli della biblioteca

Da 0 a 9 anni

La principessa birichina, B. Cole
La principessa Birichina non ha nessuna intenzione di sposarsi e preferisce continuare a vivere in assoluta libertà al castello con la Regina madre e i suoi piccoli amici.

E con Tango siamo in tre, J. Richardson

Roy e Silo sono due pinguini molto speciali. Sono due maschi, ma hanno sempre fatto tutto insieme. Giocano insieme, camminano l’uno accanto all’altro, cantano insieme… Un giorno il custode dello zoo li vede e capisce che si vogliono bene. Gli dispiace però che non possano covare le uova come tutti gli altri: perché non dare a Roy e Silo l’uovo che Betty e Porkey hanno abbandonato?

Se io fossi te, B. Cole R. Hamilton

Se io fossi te… Al momento di andare a letto un papà e la sua bambina giocano a scambiarsi i ruoli. E così il papà finisce sul passeggino, vestito con un tutu rosa, a giocare al parco o allo zoo.

Quante famiglie, Pico Floridi

Un albo illustrato da Amelia Gatacre, che invita i bambini ad accostarsi all’idea di famiglia, uscendo dagli schemi rigidi entro cui è difficile far stare rinchiusa la materia umana degli affetti.

Piccolo uovo, F. Pardi, Altan

Piccolo uovo non vuole nascere perché non sa dove andrà a finire. Parte allora per un viaggio che lo porterà a conoscere i più diversi tipi di famiglia: Altan presta la semplicità del suo mondo felice per raccontare come ognuna di queste possa essere un luogo meraviglioso in cui crescere.

Beniamino, M. Chambelain

Un bel giorno il pinguino Beniamino si sveglia ed è… rosa! Che tragedia! Cosa penseranno i suoi compagni di scuola? C’è una cosa sola da fare: fuggire in Africa per unirsi a uno stormo di fenicotteri?!

Dai 10 anni

Extraterrestre alla pari, B. Pitzorno

I genitori adottivi del danebiano Mo, di cui è impossibile appurare se sia un ragazzo o una ragazzina, non sanno che pesci prendere. E Mo, per cercare di compiacerli, interpreta a turno l’uno e l’altro ruolo, in una commedia dei sessi che assume aspetti a volte esilaranti, a volte tragici.

La casa sull’albero, B. Pitzorno

Aglaia va ad abitare insieme a Bianca, un’amica grande, capace di incredibili prodezze, in cima a un fantastico albero sul quale crescono frutti di ogni genere.

Dai 14 anni

Joe e basta, John Howe

Joe Bunch si tinge i capelli, vorrebbe portare un orecchino e farsi un piercing, si mette lo smalto sul mignolo della mano ed è innamorato di Colin, un suo compagno di scuola che di lui dice: “Vorrei poter essere come te” …

Oh, boy!, M. Aude Murail

Tre bambini rimasti orfani, vengono contesi per l’affidamento tra un fratellastro gay e un po’ squinternato e una sorellastra borghese e autoritaria, la cui competizione mette in luce in chiave spesso divertente e mai superficiale antichi e mai sopiti stereotipi.

Era così diverso, Anne Fine

Ames, pur se in forma anonima, restituisce agli anziani vicini lo gnomo di ceramica che aveva sottratto anni prima dal loro giardino: è il primo di nove racconti di adolescenti.

Billy Elliot, Melvin Burgess

Billy è un ragazzo di undici anni che scopre di avere un grande desiderio: diventare un ballerino. Il padre e il fratello maggiore, entrambi minatori vita, sognano per il piccolo Billy un futuro da duro e lo iscrivono al corso di boxe…

Photo credits: Trois Têtes (TT)

Il calendario delle prossime attività di Ecce mamma

  • Venerdi 16 Marzo alle ore 18 in Piazza Unità di Italia: Giro delle 4 Piazze…..le ecceMamme parteciperanno con passeggini, palloncini e pancioni. Vieni a camminare con noi.
  • Domenica 18 Marzo dalle 9 alle 19 nei giardini di Villa Greppi: Festa di San Giuseppe….passa a salutarci allo stand di ecceMamma, se non lo hai ancora fatto, potrai tesserarti.
  • Giovedi 22 Marzo alle 21: lasciamo bimbi e papà a casa e facciamo una serata solo donne al Bar Magnolia di Piazza Matteotti
  • Domenica 25 Marzo alle 16.00, presso l’Auditorium Maggioni in via Don Milani 6, Rassegna teatrale per i più piccoli con la compagnia Ditta Gioco Fiaba “Rosso POP! (Cappuccetto)” (per bambini dai 4 anni –  ingresso 3 Euro)
  • Giovedi 12 Aprile alle 21: lasciamo bimbi e papà a casa e facciamo una serata solo donne al Bar Magnolia di Piazza Matteotti
  • Domenica 15 Aprile, ore 16.00, presso la Casa delle Arti, via De Gasperi, 5, Rassegna teatrale per i più piccoli, con la compagnia Ditta Gioco Fiaba “Lo Schiaccianoci” (per bambini dai 4 anni –  ingresso 3 Euro)
  • Sabato 5 Maggio, ore 16.00, presso la Biblioteca Civica, via Cavour, 51, Rassegna teatrale per i più piccoli con la compagnia Ditta Gioco Fiaba, “Il bibliotecario e il mostro dei libri” (per bambini dai 3 anni –  ingresso gratuito)
  • Sabato 19 Maggio , ore 16.00, presso la Biblioteca Civica, via Cavour, 51, Rassegna teatrale per i più piccoli, con la compagnia Ditta Gioco Fiaba, “Il Gigante Blu”, (per bambini dai 3 anni – ingresso gratuito)
  • Domenica 27 Maggio, ore 9.00, dalla pista di atletica del Campo Sportivo, Maratona del Naviglio, mini Circuito di 3 km, donne con pancione, mamme con passeggini e bambini 0-6, tutti insieme

Ecce festa!

L’associazione Ecce mamma organizza una festa per presentarsi e per incontrare la città

Sabato 3 marzo, dalle 10 alle 12, Enjoy Piscina, Via Buonarroti, Cernusco sul Naviglio, 20063, Italy

Una festa dove si possono portare i propri bambini, ovviamente, dove si mangia al buffet gratuito, dove si possono conoscere le fondatrici dell’Associazione, dove si può essere informati sulle iniziative prossime e future e sulle convenzioni dei soci, e dove naturalmente ci si può tesserare!

Scarica il volantino