Donne in politica? La parità di genere è un miraggio. In Italia siamo indietro di un secolo

Donne in politica? La strada da fare ancora lunga. Questa, in sintesi estrema, l’analisi della componente femminile nelle istituzioni del nostro paese. Nella seconda puntata dell’inchiesta di Cernuscodonna.it sul mondo del lavoro abbiamo scelto come focus la politica, la stanza dei bottoni dove vengono prese le decisioni fanno andare in un verso o in un altro la nostra società.
Il dato più evidente è che mai nella storia repubblicana del nostro paese una donna è stata presidente del consiglio, a differenza di quanto è succede nei paesi del nord Europa o della stessa Germania dove la leader della politica tedesca è da ormai 12 anni Angela Merkel.
Nell’attuale governo Gentiloni le ministre sono 5 su 18 (27,78%) di cui 2 senza portafogli. D’altronde basta guardare al passato per capire come le donne in politica non abbiano mai avuto vita facile. Dei 60 governi della storia repubblicana, infatti, i primi 29 non comprendevano neanche una donna. La prima a ricoprire questo ruolo fu Tina Anselmi, nominata ministro del Lavoro nel 1976 da Giulio Andreotti.
Le cose vanno di poco meglio a livello parlamentare. La XXVII legislatura (che ormai è nella sua fase conclusiva), era stata presentata come quella con la maggior presenza femminile. Tuttavia la parità di genere è ancora lontana: alla Camera le deputate sono il 31,30 del totale mentre nell’altro ramo del parlamento le senatrici sono il 29,60% (Dati Openpolis).
Ma anche nelle istituzioni locali le donne fanno fatica a ritagliarsi un ruolo di rilievo. Le Regioni governate da una donna sono soltanto due: il Friuli-Venezia Giulia di Deborah Serracchiani e l’Umbria di Catiuscia Marini. E delle 21 regioni italiane sono solo 8 quelle con almeno il 40% di donne all’interno delle giunte. Ancora peggiore la situazione nei consigli regionali dove al massimo si raggiunge il 32% di consigliere in Emilia Romagna. Infine impossibile non citare due casi eclatanti: da una parte il Molise dove non c’è neanche una donna in giunta e dall’altra la Basilicata dove non c’è neanche una donna nel consiglio regionale.
Il trend viene confermato, infine, anche a livello comunale. Su 106 comuni capoluoghi di provincia le sindache sono solo 9, tra le quali Chiara Appendino e Virginia Raggi, elette nell’ultime amministrative. Tanti numeri che confermano un problema strutturale nella nostra società. Anche perché se sono poche le donne in politica più difficilmente verranno approvate delle norme che aiutino a raggiungere la parità di genere e a contrastare la violenza di genere.

Donne ai vertici nel mondo del lavoro? In Italia qualcosa si muove ma la parità di genere è ancora un miraggio

Forse non in tanti si ricordano che nel 2011, quando ancora al governo c’era Silvio Berlusconi, fu approvata una legge (120/2011, cosiddetta Golfo-Mosca) che introduceva le quote di genere nei consigli di amministrazione. Appena entrata in vigore si accese una discussione su i favorevoli e i contrari. Ma a distanza di sette anni si può fare un bilancio sugli effetti per la carriera delle donne?
Un primo dato può spiegare bene quanto ha inciso la Golfo-Mosca: nel 2008 le donne che sedevano nei consigli di amministrazione erano 170, il 5,9% del totale delle poltrone. Otto anni dopo, nel 2016, il numero è salito a 687, il 30,3% del totale (dati Openpolis).
Tuttavia è importante non fermarsi al freddo numero ma analizzare cosa c’è dietro. In primo luogo è necessario sottolineare che la legge prevede un obbligo di quote di genere dal primo rinnovo del cda e per tre mandati consecutivi; dal quarto decade l’obbligo. Un punto voluto da chi ha scritto la legge con un obiettivo preciso: generare un cambiamento di mentalità nel mondo del lavoro italiano tale da, in un futuro non troppo lontano, non dover più obbligare per legge delle quote di genere. Solo tra qualche anno, quando le società entreranno nella fase del quarto rinnovo, si potrà scoprire i reali effetti di questa legge.
Ma c’è un altro dato da analizzare: Se è vero che sono aumentate le donne nei consigli di amministrazione è altrettanto vero che solo pochissime di queste hanno dei ruoli rilevanti. Sono solo 17, infatti, le donne le amministratrice delegate; il 2,5% degli incarichi femminili. In conclusione si può quindi affermare che la 120/2011 è stata una legge necessaria per smuovere l’immobilismo del mondo del lavoro italiano ma che è solo il primo passo per arrivare alla parità di genere.

Le donne nel mondo del lavoro: fare carriera è ancora una lotta impari con i colleghi maschi?

In Italia quando la questione femminile è associata alla soprattutto al dibattito sulla violenza di genere. Un dibattito necessario dato la grande diffusione dei femminicidi, dello stalking e della violenza domestica. Ma un altro tema che merita di essere approfondito è la condizione delle donne nel mondo del lavoro.
Nel 2017 donne e uomini giocano ad armi pari nella possibilità di far carriera? Quanto è difficile per una donna arrivare ai vertici del proprio settore?  Per rispondere a queste domande Cernuscodonna.it pubblicherà un approfondimento a più puntate dedicato a due mondi completamente diversi ma ugualmente fondamentali nella nostra società: le aziende quotate in borsa e la politica.
Si parte con il primo tema. In particolare abbiamo cercato di analizzare come è cambiato il ruolo delle donne nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa negli ultimi 10 anni. Abbiamo cercato di capire quanto e come hanno influito le nuove leggi e quali possono essere le proiezioni per il futuro delle donne. Buona lettura.

è facile abortire in Italia? Ecco la mappa che ti dice quanti e dove sono i medici obiettori di coscienza nel nostro paese

L’Italia è il paese che il più alto numero di medici obiettori negli ospedali. Per questo il diritto all’interruzione di gravidanza non sempre riesce ad essere garantito. Da Nord a Sud sono tante le strutture in cui la percentuale di obiettori è altissima, così come sono tante le farmacie sparse su tutto il territorio dove non vengono vendute le pillole del giorno dopo.
Per questo motivo è nata Obiezione respinta“, una piattaforma nazionale dove è possibile trovare tutte le informazioni, le segnalazioni sul tema ma anche per scambiarsi opinioni, consigli ed esperienze legate all’interruzioni di gravidanza. L’iniziativa è nata l’8 marzo in occasione del sciopero nazionale delle donne “Non una di meno“. L’obiettivo è quello di colmare un vuoto informativo. I dati del ministero non sono aggiornati e quindi per le donne non è facile capire dove e quanto sia garantito il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza.
La piattaforma è di semplice utilizzo: c’è una cartina dell’Italia e a ogni ospedale e farmacia corrisponde un bollino: verde se viene garantito il servizio, viola per le esperienze positive mentre è rosso per quelle negative. La piattaforma è in continuo aggiornamento perché chiunque tramite mail o facebook può contribuire ad aggiornarla con le informazioni provenienti dal proprio territorio.

Compagne di parola: il ciclo di incontri organizzati dalla Libera università delle Donne

La “Libera Università delle Donne” organizza un ciclo d’incontri “Compagne di parola“. Tutti gli eventi si terranno il giovedì presso la la Biblioteca Civica Lino Penati di Cernusco sul Naviglio Via Cavour, 51. La partecipazione è aperta a donne di tutte le età di qualsiasi livello scolastico, senza vincoli di provenienza. In questo post pubblichiamo tutto il programma degli incontri. Ma in prossimità di ogni nuovo appuntamento pubblicheremo un post  dedicato. Per informazioni chiamare Carla Lucca:  02 9232468
10-17 novembre 2016
 Mariangela Mazzocchi Doglio (docente di Storia del Teatro francese)
Incontro su Simone de Beauvoir: una donna testimone e ispiratrice delle trasformazioni sociali del 1900.
24 novembre 2016 – 9 febbraio  2017
Antonietta Berretta (associazione “Magistrae Musicae”)
In-audita musica:
– Le musiciste Nadia e Lilì Boulanger
-La compositrice suffragista Ethel Smyth.
12-19-26 gennaio e 2 febbraio 2017
Lea Melandri (scrittrice, storica del femminismo)
“Della paedophilia e altri sentimenti” Annie Leclerc.
16- 23 febbraio 2017
Nicoletta Buonapace (poeta)
La Poesia non è un lusso: la poeta Aude Lorde.
9- 16- 23 marzo 2017
Vittoria Longoni (docente di latino, greco, filosofia e lettere classiche)
Raccontarsi e ri-narrare la storia
– “Il giudice delle donne” Maria Rosa Cutrufelli.
– “Una bambina senza stella- le risorse segrete dell’infanzia per superare le difficoltà della vita” Silvia Vegetti Finzi.
-“Autobiografia di una femminista distratta” Laura Lepetit.

In piazza contro la tratta

Giovedi’ 18 ottobre, Giornata europea di lotta alla tratta, piazza Matteotti ha visto la presenza delle donne del Gruppo UDI ‘Donnedioggi’- Cernusco e Martesana, e di molte donne e uomini di passaggio, che si sono fermati per avere informazioni sul fenomeno della tratta di esseri umani, la moderna schiavitu’.

Sono venuti a sapere dei 21 milioni di donne e uomini, bambine e bambini , che ogni anno, nel mondo, vengono obbligati a lasciare i loro paesi principalmente per essere avviati al lavoro forzato, soprattutto al ‘lavoro’ sessuale. Infatti l’80% delle persone sottoposte alla tratta, sono donne e ragazze condotte alla prostituzione.

In poco più di un’ora e mezza sono state raccolte 129 firme, indirizzate ai ministri italiani Riccardi (cooperazione internazionale) e Cancellieri (Interni) e alla Commissaria europea Malmström, perché la lotta alla tratta diventi una loro priorità.

Eccemamma, le mamme di cernusco si uniscono "sul fare"

A maggio Eccemamma annuncia di avere raggiunto, a soli tre mesi dalla sua nascita, la quota di 200 tra soci e socie. Un risultato che dà soddisfazione alle fondatrici e che dice del bisogno di socialità delle donne e delle famiglie di Cernusco. Silvia Ghezzi è presidente dell’associazione. Madre di tre bambini, informatica, racconta come nasce questa avventura:

“L’avventura inizia nel 2010 quando io, da pochi mesi trasferita da Bologna a Cernusco, mi sono innamoro di questa città ma individuo alcune carenze nei servizi e nelle attività per il tempo libero per le famiglie. A Cernusco infatti vivono molte persone che vengono da fuori ma non hanno una rete di sostegno familiare.

“Incontro per coincidenza la titolare di Radiomamma, Carlotta, e le propongo di unire le forze. Partivo dal mio bisogno di interagire con il territorio. Poi ho preso contatti con Rita Zecchini, assessora alle politiche sociali, e così è partito il progetto Cernusco family friendly. Abbiamo cominciato a maggio 2011 con un sondaggio per investigare i bisogni delle famiglie, raccogliendo 200 questionari. I bisogni maggiori sono quelli legati alla socializzazione, proprio per il fatto che molte mamme non sono cernuschesi. E poi la richiesta di cultura, con eventi e spazi a misura di bambini”.

“Da settembre abbiamo avviato le iniziative. Abbiamo cominciato a vederci tutti i lunedì mattina. Abbiamo avviato un “osservatorio pediatri”. Abbiamo mappato le ludoteche e tutti gli asili nido, con fasce orari e prezzi, con rating fatto dalle mamme. Questa mappatura è disponibile sul sito, dove le mamme possono commentare e condividere con altre la propria esperienza. Abbiamo attivato una collaborazione con la Croce bianca per corsi di formazione di pronto soccorso pediatrico. Abbiamo organizzato seminari di formazione su come si fa un bilancio di competenze, un businness plan, un curriculum. Abiamo chiesto e ottenuto di avere spettacoli teatrali per i bambini. E poi ci sono i mercatini, in cui si possono scambiare e vendere oggetti.”

“Cernusco è magica nella dimensione. E’ un gran paesone, che facilita la socializzazione e il fare le cose insieme. Anche il rapporto con le istituzioni è più semplice, fin dal rapporto che puoi avere con gli assessori. Fai il gruppo di mamme, e poi ti rivedi per strada. Il livello culturale è alto. Più della metà delle persone che hanno risposto al questionario ha una laurea”.

Quando è finito il progetto abbiamo deciso di costituirci in associazione. Siamo cresciute notevolmente grazie al passaparola. Ci siamo unite sul fare. Non abbiamo un’impronta partitica o politica, siamo molto operative. Individuiamo i bisogni e cerchiamo di rispondervi, organizzandoci in prima persona.

E.C.

La forza del pensiero e della parola

Brevi riflessioni a conclusione degli incontri della Libera Università delle Donne di Cernusco.

Da due anni partecipo ai corsi della Libera Università delle Donne di Cernusco sul Naviglio.

La struttura degli incontri, molto colloquiale ed informale, rende gli appuntamenti piacevoli e rilassanti; la presenza delle donne è collaudata da tempo e ognuna si sente sostenuta ed accettata.

Molto interessanti sono gli argomenti affrontati dalle varie docenti che si susseguono per un arco di tempo abbastanza lungo, quasi un intero anno scolastico.

Personalmente ho apprezzato, fra gli altri, gli incontri con Bruna Colombo e Nicoletta Bonapace.

La forza del pensiero, della speculazione pura, dell’approfondimento scevro da qualsiasi tentennamento si riflette, quasi in un gioco di magici specchi, con la morbidezza della parola poetica che, pur affrontando drammi e dolori, riesce a mantenere levità e grazia.

E’ l’eterno dualismo fra ragione e sentimento, pensiero ed emozione, lavoro e gioco che rende affascinante il procedere nei meandri dell’umano sentire.

Ascoltando Colombo, di cui ammiro la profonda cultura, la competenza e la preparazione nell’esporre le tematiche trattate, mi sembra che tutti i pensieri che mi girano in testa trovino una loro collocazione logica e giusta, si sistemino in un ordine che non sempre è facile trovare e che tutto ritorni al proprio posto.

Con la poesia letta da Bonapace avviene, invece, che le emozioni si rincorrano come onde tumultuose di un mare in eterno movimento; non si riesce a domarle, ci si lascia piacevolmente travolgere.

Complimenti a tutte: alle organizzatrici, alle docenti e alle donne che “sottraendo”tempo alle mille incombenze della quotidianità riescono a tenere viva una così bella realtà.

Di Teresa Lari

Iliade il poema della forza riletto da Weil e Bespaloff

All’interno del programma annuale della nostra associazione, è finito il 29 marzo scorso un mini-corso in quattro lezioni, cui è stato dato un titolo evocativo: Pensare il presente ascoltando il passato. Due pensatrici del Novecento, Simone Weil e Rachel Bespaloff, rileggono l’Iliade.

Questo titolo è anche un’indicazione, una possibilità: che il nostro presente possa trarre “nutrimento” dall’indagare un passato che a prima vista può apparire estraneo alle esigenze dell’oggi.

Weil e Bespaloff, tra il 1938 e il 1940, anni cruciali che introducono alla 2°guerra mondiale, rileggono l’Iliade, e anche se indipendentemente l’una dall’altra, ne fanno emergere aspetti inesplorati e illuminanti; nascono due saggi, rispettivamente: ”L’Iliade, poema della forza” e “Dell’Iliade”.

Le due pensatrici “… tenendo gli occhi bene aperti sul loro tempo, riconoscono nel poema omerico una fonte di ispirazione e di orientamento per l’Europa devastata dai sogni di potenza di Hitler e, poi, dalla sua guerra, e individuano nella forza, sia pure diversamente intesa, il tema essenziale dell’Iliade.” Non c’è l’intenzione né la pretesa di riassumere il corso, tanto più che il livello altissimo delle lezioni fa sentire quasi inadeguate a parlarne, ma se qualcosa può arrivare a chi non ha partecipato, si può affrontare il discorso.

L’insegnante Bruna Colombo ha applicato ancora una volta il metodo di pensiero di Simone Weil, di cui è profonda conoscitrice, quello di non precipitare mai le conclusioni quando si procede nell’analisi di un argomento. In quattro partecipati incontri, con l’inusuale presenza di due uomini (richiamo “virile” della forza?), il discorso si è snodato attraverso un percorso di analisi, in cui si facevano via via più chiari, i nessi e le possibili conclusioni, mai date per definitive, di un argomento tanto impegnativo e sempre attuale.

Il nucleo centrale è stato il tema della forza, che è centrale all’Iliade, più degli eroi protagonisti che hanno colpito il nostro immaginario grazie alla scuola e ai film di successo. Si sono analizzati gli effetti che essa produce su chi ne è vittima, ma anche su chi la esercita, forza di cui si subisce il fascino, ma che rivela anche il suo carattere autodistruttivo. E’ sbagliato infatti credere che si possa padroneggiarla perché chi la esercita ne è sempre dominato, come inebriato, se la usa oltre il limite. La forza è nella natura e negli esseri umani e tende a espandersi se non incontra ostacoli, per fortuna il pensiero può interferire in direzione dell’equilibrio. Per questo credo sia sempre sbagliato usare la forza in una situazione di disparità di potere: quando le forze sono squilibrate non vi può essere giustizia.

Ma anche nell’Iliade, poema bellico per eccellenza, si riconosce il rovescio della forza e della guerra in alcuni momenti di grazia, dietro il quale si può intravedere la pace, quando sono in gioco i sentimenti, l’amore in tutte le sue forme: l’incontro prima del duello mortale, tra Ettore e Andromaca in cui l’uomo esprime la consapevolezza della distruzione e la pena per la possibile schiavitù della moglie (in tutte le guerre il corpo della donna è terreno di conquista), oppure l’incontro tra Achille e Priamo, supplice per riavere il corpo massacrato del figlio.

Il corso mi ha dato molto, impossibile raccontare tutto, so che ci ha lasciato materia a sufficienza per continuare a pensare; non è un caso che ora che si sta avvicinando il 25 aprile, mi tornano in mente tutte le riflessioni fatte sulla guerra, sulle responsabilità del presente di fronte alle generazioni che verranno. Si è detto che siamo responsabili di ciò che salviamo del passato, perché non tutto va bene, trasmettere è selezionare, e la responsabilità dell’eredità diventa più impellente tanto più è disorientato il presente.

Come scrive Simone Weil nel ’43: “Il futuro non ci porta nulla, non ci dà nulla; siamo noi che, per costruirlo, dobbiamo dargli tutto, dargli perfino la nostra vita. Ma, per dare, bisogna possedere, e noi non possediamo altra vita, altra linfa che i tesori ereditati dal passato e digeriti, assimilati, ricreati da noi”.

Rosaura Galbiati (Libera università delle donne di Cernusco)

Foto scattata durante il corso

Elezioni a Cernusco i programmi dal punto di vista di genere

Il 6 e 7 maggio i cittadini e le cittadine di Cernusco votano per l’amministrazione comunale. La redazione di cernuscodonna.it propone una breve analisi dei programmi elettorali dal punto di vista di genere.

Punto di vista di genere vuol dire considerare che donne e uomini hanno pari diritti e allo stesso tempo hanno condizioni di vita e di lavoro diversi nella quotidianità. Punto di vista di genere vuol dire mettere a fuoco le differenze per rispondere in modo preciso ai bisogni.

Vediamo in che modo le liste e i loro candidati hanno dato spazio alla “questione di genere”, che non è la “questione femminile” ma il modo di intendere i rapporti tra donne e uomini all’interno della famiglia, della città, della società.

Tutti i programmi elettorali sono disponibili sul sito del Comune di Cernusco sul Naviglio.

PROGRAMMI CHE NE PARLANO

Il primo gruppo è quello di programmi che dedicano attenzione specifica alla voce “donne”. Lo fanno con angolature e approcci diversi, in relazione alla diversa cultura politica di riferimento.

Lo schieramento di centro-sinitra punta sull’esperienza del governo del mandato precedente e sui servizi già posti in essere. Ha una voce specifica “donne” ed è l’unica lista ad accennare una proposta sul lavoro femminile. La coalizione che va sotto il nome di MEGLIO QUESTA CERNUSCO prevede infatti di

proseguire le attività dello Sportello donna, potenziando il servizio nell’ottica dell’autoimprenditorialità.
Sperimentare, in collaborazione con le realtà interessate del territorio, il “bilancio di genere” per sostenere azioni e progetti socio-culturali di genere

Alla coalizione partecipano le liste di SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA’, PARTITO DEMOCRATICO, VIVERE CERNUSCO, SINISTRA PER CERNUSCO, ITALIA DEI VALORI, TRADIZIONE FUTURA, che sostengono il candidato sindaco EUGENIO COMINCINI.

Nello schieramento di centro destra è l’UNIONE DI CENTRO, con il candidato sindaco LORENZO GAVIRAGHI, ad avere dedicato una voce specifica alle donne, viste nel ruolo di capostipite della famiglia italiana. Si propone:

Inserimento nelle scuole “L’educazione sulle donne”. In questi anni nel nostro paese la violenza sulle donne è aumentata purtroppo in modo elevato. Gli studi ci insegnano che è un problema d’educazione sociale. Bisogna quindi sensibilizzare ed educare i ragazzi fin da giovani a vedere la figura della donna con maggior rispetto.
Progetto “Tranquilla Mamma”: creazione di punti SOS mamma. Devi fare una visita medica, la spesa, devi andare dal dottore. Noi creeremo punti SOS mamma, dove ogni mamma può lasciare in mani sicure e tranquille il proprio bambino per un periodo determinato, in modo che tranquillamente possa eseguire i suoi impegni.

Tra le liste civiche, PERSONA E CITTA’, con il candidato sindaco CLAUDIO GARGANTINI, non ha un capitolo spcifico del programma dedicato alle donne, ma sottolinea di candidare 11 donne su 16. Lo spazio dato ai bisogni femminili viene compreso nei servizi sociali ed è legato in particolare all’esperienza della genitorialità. Tra i punti del programma citiamo in particolare:

Riqualificazione del consultorio familiare. Istituzione di nuovi Sportelli sociali e potenziamento di quelli già esistenti. Albo certificato baby sitter. Potenziamento Sportello donna nel rispetto della dignità e dei diritti delle donne, con servizi di sostegno alla gravidanza, alla maternità, al disagio familiare e di supporto contro la violenza e lo stalking.

La LEGA NORD, con il candidato CRISTIAN MANDELLI, punta sul classico “prima i cernuschesi”. Le donne sono oggetto di attenzione in quanto madri.

Definizione di programmi di sostegno economico, psicologico e sociale alle donne in stato di gravidanza e in difficoltà (turbative pre e post-parto, difficoltà economiche, problematiche legate, ad esempio, alle graduatorie negli asili); alle coppie alle famiglie coinvolte dai problemi legati alle separazioni che purtroppo sono sempre più frequenti nella società odierna
Figli: contributo una tantum per nuovi nativi cittadini cernuschesi.

PROGRAMMI CHE NON NE PARLANO

Le altre liste, e rispettivi candidati, non propongono una lettura specifica dei bisogni femminili.

La coalizione che sostiene il candidato sindaco GIUSEPPE COLOMBO, formata da LISTA COLOMBO, AMO CERNUSCO, CERNUSCO FUTURA, presenta un programma che evidenzia la “centralità della persona”, e in cui parola “donna” non è citata neanche una volta.

Nessun riferimento neanche da parte della lista TU PER CERNUSCO, che sostiene il candidato ANDREA MIEDICO e che si propone di dare precedenza assoluta ai Cernuschesi in tutti gli interventi “sociali”.

Zero donne anche nelle proposte del POPOLO DELLA LIBERTA’, con il candidato sindaco CLAUDIO KELLER, che vuole valorizzare la persona e la famiglia.

Idem come sopra per UNIONE LAICA PER CERNUSCO, con il candidato sindaco PATRIZIO SIRTORI, secondo cui essere laici vuol dire fare scelte amministrative senza il condizionamento di ideologie politiche o di idee religiose.
Il MOVIMENTO 5 STELLE e il suo candidato MAURO AIMI non citano le donne, ma in un punto del programma tengono in considerazione le mamme, proponendo:

Operazione baby-sitting: servizio comunale che alleggerisca la neo-madre di faccende che le occupano il tempo, così da permettere alla mamma di passare più tempo coi propri figli.

E I SERVIZI?

Quasi tutti i programmi presentano una voce dedicata agli asili nido. Nessun programma propone di lavorare perché la conciliazione tra famiglia e lavoro smetta di essere un problema escludivamente femminile e diventi un problema anche maschile.

Attenzione trasversale, salvo rare eccezioni, anche per la condizione di anziani, anziane e servizi correlati. Nessun programma evidenzia che la maggior parte del lavoro di assistenza di una persona anziana viene svolto dalle donne all’interno della famiglia e che in quelle cinque ore lavorate ogni giorno in più dalle donne rispetto agli uomini italiani c’è anche il lavoro per la cura degli anziani.

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Crediti immagine: Tamar Hirlschl – http://www.tamarhirschl.com/

E.C.